Le segreteria di Cgil, Cisl, Uil e Flaica-Cub di Crotone annunciano la proclamazione dello stato di agitazione del personale di Akrea, se entro il prossimo 9 dicembre non verrà fornita una visione chiara, sia sul piano organizzativo che economico della società municipalizzata, di cui è socio unico il Comune di Crotone. «Le sorti di Akrea e dei lavoratori – scrivono i sindacati in una nota - dipendono dalle capacità del suo Consiglio di amministrazione e dalla sensibilità e determinazione politica della proprietà. Siamo convinti che lo stesso management della società abbia il dovere di produrre un’idea progettuale condivisa, capace di perseguire gli obiettivi di raccolta differenziata fissati dal comune ed attrarre i necessari investimenti. Cominciando dalla gestione del personale che pur rappresentando l'anima operativa della società appare priva di una visione organizzativa».

I problemi che riguardano il personale

Le sigle sindacali puntano il dito contro la «gestione del personale, che pur rappresentando l'anima operativa della società appare priva di una visione organizzativa. Come l'inquadramento dei lavoratori che, seguendo procedure unilaterali e discriminanti, sta producendo condizioni di disomogeneità e disorganizzazione che incidono negativamente sull’intera produttività del servizio».

Per Cgil, Cisl, Uil e Flaica-Cub «non si possono fare spallucce di fronte alle difficoltà di conferimento dei rifiuti, non si possono tenere le isole ecologiche in condizioni igienico-sanitarie allarmanti, non si possono utilizzare mezzi obsoleti che mettono a rischio la sicurezza dei lavoratori. Akrea per diventare una società solida e competitiva necessità di investimenti in termini di personale e mezzi, ma ognuno deve fare il proprio dovere, altrimenti continueremo ad essere nella top ten delle città con la Tari più alta d’Italia e nelle basse classifiche per qualità del servizio».

La carenza di risorse economiche

I sindacati ricordano di aver partecipato a diversi incontro con Comune e società, dai quali «è emerso che le uniche risorse, potenzialmente disponibili, sarebbero il credito che la società vanta nei confronti dell’ente comunale, pari a circa 2,2 milioni, e il progetto regionale per la raccolta differenziata, di pari importo. Tali economie potrebbero essere utili al raggiungimento degli obiettivi se si fornissero tempistiche utili a programmare i relativi investimenti, invece, non sappiamo in che termini la proprietà intende erogare il debito nei confronti di Akrea, né tanto meno ci risultano intraprese azioni da parte del Presidente della società per il recupero del credito che, considerata la sua consistenza, rischia di mettere in serie difficoltà le condizioni finanziare di Akrea».

Cgil, Cisl, Uil e Flaica-Cub si dicono pronti «ad un ragionamento complessivo e non parziale, che tenga conto di tutte le problematiche del personale e che dia vita ad un nuovo ed efficiente modello organizzativo, capace di creare nuove opportunità occupazionali e di offrire ai cittadini strumenti di civiltà ambientale che migliorino la qualità della vita». Ma «se entro il prossimo 9 dicembre – concludono - non ci verrà fornita una visione chiara, sia sul piano organizzativo che economico, proclameremo lo stato di agitazione del personale di Akrea, senza escludere ulteriori azioni di protesta».