Le cinque dipendenti di Crotone Sviluppo, società partecipata al 100% del Comune di Crotone in via di dismissione - che si occupava di attuazione programmi regionali ed europei, intercettando risorse e attuandone la progettazione - hanno ricevuto il preavviso di licenziamento, inviato ieri liquidatore dell’azienda, Giuseppe Gravina. Lo rendono noto le stesse lavoratrici in una lettera aperta indirizzata alla città nella quale denunciano anche la perdita di un importante finanziamento da parte dell’ente comunale pitagorico: il progetto di rigenerazione urbana da 15 milioni di euro, presentato di recente nell’ambito del bando ministeriale Qualità dell’abitare, è stato bocciato dal ministero delle Infrastrutture. Su questi fondi, il Comune puntava molto per realizzare gli attesi interventi di riqualificazione nei quartieri periferici della città, come Fondo Gesù.

«Anche se in qualità di unità operativa abbiamo sempre dimostrato grande professionalità, serietà ed eccellenti risultati, l’attuale amministrazione ha scelto di affidare la progettazione ad un professionista esterno» si legge nella lettera, che riporta anche gli esiti del bando: «Ammessi 271 interventi su 290 presentati. Sono 19 gli esclusi, tra cui Crotone» evidenziano con amarezza. Le lavoratrici denunciano anche il cospicuo compenso, pari ad 11mila euro, elargito al professionista esterno «per redigere un progetto inadeguato».

«Tutto questo – concludono - è vergognoso. In conclusione, i primi finanziamenti del Pnrr che la Città di Crotone avrebbe potuto attingere sono completamente sfumati nel nulla! In qualità di professioniste siamo sinceramente e seriamente preoccupate per le ingenti risorse del Piano che dovranno essere gestite nell’immediato futuro; opportunità che la nostra Città non può e non dove assolutamente perdere in quanto necessarie per rilancio socio-economico della nostra terra. Intanto, mentre le altre città stanno lavorando per utilizzare appieno le società in house per la gestione dei fondi Next Generation Eu e Recovery Found, come previsto dagli ultimi dl, qui invece di “fare” o “rifare”, Crotone Sviluppo chiude».