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Tanta rabbia, disillusione, ma al contempo tanta forza di proseguire una battaglia vitale per l'intero territorio: è questo quello che è emerso dalla manifestazione messa in atto questa mattina a Crotone a sostegno dell'aeroporto. Comitati, cittadini, parte di associazioni e sindacati si sono ritrovati in piazza della Resistenza, davanti al palazzo comunale, per ribadire il diritto alla mobilità, per gridare la necessità dello scalo aeroportuale sito in località Sant'Anna. Non sono mancate le polemiche, in primis ai concittadini crotonesi, colpevoli di fare i “leoni da tastiera” sui social per difendere l'aeroporto, ma che poi non si ritrovano in piazza a far sentire la loro voce in capitolo; in secundis verso le istituzioni e la politica, presenti in piccola parte – esattamente tre sindaci del crotonese – alla mobilitazione.
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Quello che chiedono i crotonesi è un aeroporto aperto e che funzioni, e che soprattutto possa dare loro la possibilità di muoversi da questo territorio abbandonato. La voce è chiara: non si vuole andare a prendere l'aereo da Lamezia Terme, ma per ora rimane lo scalo più vicino per partire, tant'è che ironicamente gli organizzatori hanno portato in piazza il nuovo vettore in scala che servirà il Pitagora: la compagnia si chiamerebbe Air-a-Lamezia, nel senso che per volare bisogna andare al Sant'Eufemia. Si attendono riscontri, anche se ormai la rabbia – quella positiva e non distruttiva – ha preso il sopravvento.