VIDEO | Presentato il piano delle attività incluse nell’Accordo di Distretto che verrà sottoscritto e illustrato alla Regione Calabria il prossimo 30 ottobre per il riconoscimento e l’iscrizione all’albo
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Il Museo di Pitagora a Crotone ha ospitato, nel pomeriggio di ieri, la prima assemblea degli aderenti al Distretto del Cibo “Terre di Pitagora”, nel corso della quale è stato illustrato il piano delle attività incluse nell’Accordo di Distretto che verrà sottoscritto e presentato al Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria il prossimo 30 ottobre, alla scadenza della manifestazione di interesse per il riconoscimento e l’iscrizione all’albo regionale e, di conseguenza, all’albo nazionale dei Distretti del Cibo. Un lavoro durato diverso tempo, andato avanti anche durante il lockdown e che oggi finalmente si concretizza.
Un punto di partenza
Il Comitato promotore del Distretto del Cibo “Terre di Pitagora”, che nasce con l’intento di favorire lo sviluppo economico e culturale del territorio, ha indicato come soggetto proponente la Camera di Commercio di Crotone. Il progetto, per il commissario dell’ente camerale Alfio Pugliese, rappresenta «un punto di partenza per cominciare a ragionare sulle opportunità e le occasioni di sviluppo che offre il territorio, soprattutto per enti locali, associazioni di categoria, mondo imprenditoriali».
Eccellenze agroalimentari
Si parte, dunque, dalle eccellenze del settore agroalimentare del territorio che è «motore trainante della nostra economia, anche se in questo periodo le attività commerciali ad esso legate, come la ristorazione, hanno subito un forte calo, ma stanno tornando protagonista» commenta Alessandro Cuomo, presidente della Piccola Industria di Confindustria Crotone e coordinatore del Distretto del Cibo, che rivendica l’azione messa in campo dalla sua associazione per far inserire anche la blue economy nel bando regionale.
«In questi anni abbiamo sempre parlato di agroalimentare, ma non abbiamo mai pensato a industrializzare i processi ed è sempre stato un settore a chilometro zero dal punto di vista del business. Oggi, dobbiamo creare occasioni, tutelare le nostre qualità e soprattutto portarle fuori, perché solo così si possono creare delle aziende vere, che poi creano manager, lavoratori e l’opportunità di restare nel territorio. Noi siamo sicuri che questo sia l’inizio di un progetto interessante e che verrà ripreso anche in altre città della Calabria» osserva Luca Mancuso, presidente di Fenimprese.
Puntare ai mercati esteri
La nascita del Distretto del Cibo “Terre di Pitagora” «significherà poter offrire una visione culturale oltre che economica alla provincia di Crotone» aggiunge Valerio Caparelli, coordinatore del gruppo di lavoro. Il progetto «deve proporre alle attività aderenti, delle opportunità nuove di mercato e di visione culturale. Noi vogliamo costruire un percorso di attrazione non solo turistica, ma soprattutto per quella che è la forza del cibo di questa provincia, che ha un giacimento enogastronomico di rilevante importanza». Si punta dunque a «un circolo virtuoso di economia circolare sul posto e all’estero, perché questo territorio merita di esportare le sue tipicità con una certificazione di processi e di prodotto, che mette nelle condizioni di creare mercato al di fuori di quello locale».
Il ruolo del Comune di Crotone
Nel progetto sono coinvolti anche l’Ufficio diocesano della Pastorale sociale e del lavoro dell’Arcidiocesi di Crotone – Santa Severina e il Comune di Crotone. «Avremo la possibilità di portare avanti iniziative specifiche sulle policy sul cibo, sulla riduzione gli sprechi alimentari, sulla creazione di zone specifiche in città per promuovere lo street food e tante altre azioni mirate a far diventare il cibo come strumento di socialità e integrazione sociale» ha dichiarato l’assessore comunale alle Attività Produttive, Luca Bossi.
Digital Education
Il programma di attività del Distretto del Cibo “Terre di Pitagora” non trascurerà la formazione: grazie alla collaborazione tra Gambero Rosso Academy, eccellenza nella formazione professionale e manageriale del panorama enogastronomico, e l’Università Mercatorum, ateneo telematico fondato dalle Camere di Commercio italiane, sarà avviato il primo progetto di digital education nel settore enogastronomico.
Un vero e proprio percorso formativo che, si legge in un documento, «svilupperà molti aspetti di riferimento utili allo svolgimento delle professioni enogastronomiche: sociologici, giuridici, manageriali, economici e di comunicazione. Si avrà anche la possibilità di acquisire le competenze necessarie per diventare un professionista del settore enogastronomico: dalla comunicazione digitale al management della sostenibilità al food tech».