Al massimo due settimane e gli operatori della Croce Rossa di Crotone in servizio al Centro d’accoglienza di Sant’Anna riceveranno il pagamento delle tre mensilità arretrate. È quanto emerso dal tavolo di confronto convocato dalla Prefettura, su richiesta della Uil, a seguito del ritardo registrato nell’erogazione degli stipendi.

In particolare, la stessa Prefettura si è impegnata a elargire le spettanze dovute alla Croce Rossa per la gestione del Cara, relative a «buona parte dei bimestri di maggio-giugno e luglio-agosto, che consentiranno entro il mese di settembre al Comitato della Croce Rossa di Crotone di poter saldare tutte le mensilità arretrate, con l’impegno, dal mese successivo, a rispettare la retribuzione corrente» ha spiegato, al termine dell’incontro, il segretario generale della Uil di Crotone, Fabio Tomaino. Il sindacalista si dice soddisfatto anche perché, al tavolo, «si è registrato uno spirito di dialogo e collaborazione che è quello che auspicavamo. Abbiamo anche definito i nuovi aspetti organizzativi: l'arrivo del commissario è di natura operativa perchè oggi il centro passa da una gestione dell'accoglienza a una sorveglianza sanitaria (dei migranti, ndr)».

Sui conti della Croce Rossa di Crotone pesa la situazione debitoria ereditata dalla passata gestione, come spiega il presidente, Sergio Monteleone: «I debiti li stiamo saldando, come abbiamo già dimostrato, con un piano finanziario. Chiaramente, il disavanzo che abbiamo trovato al nostro insediamento nel mese di dicembre non si può chiudere in questo anno, ma necessita di un piano a lunga scadenza».

Monteleone conferma la volontà di procedere al pagamento degli stipendi arretrati - «colpa della burocrazia, non della Prefettura» tiene a precisare – riconoscendo che «nonostante le difficoltà economiche, i dipendenti hanno sempre lavorato con abnegazione e impegno». Non si registrerebbero problemi, invece, per i dipendenti del Comitato impiegati in altre mansioni: «Come abbiamo dimostrato a questo tavolo, abbiamo delle nuove convenzioni che ci danno anche una tranquillità economica per gli altri lavoratori».