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Crotone - Non c'è pace sugli aeroporti calabresi. Nel mirino dell'esecutivo rimane lo scalo pitagorico. Un decreto governativo delle ultime ore avrebbe eliminato gli oneri di servizio per l'aeroporto "Sant'Anna". E le promesse andrebbero ancora una volta ad infrangersi contro il muro dei fatti. Una notizia che "se confermata dal Ministero delle Infrastrutture – hanno scritto in una nota gli industriali – apparirebbe decisamente in contrasto non solo con gli sforzi compiuti in questi anni dagli enti locali e dagli imprenditori crotonesi per tenere in vita e dare un futuro solido allo scalo aeroportuale di Crotone ma anche con la stessa decisione del Ministero di far rientrare l'aeroporto tra gli scali di rilevanza nazionale, aprendo in questo modo scenari di sviluppo importanti. Non sembrerebbe infatti coerente la scelta romana da una parte di valorizzare l'aeroporto e dall'altra di privarlo di risorse che in questo momento delicato sono fondamentali per mettere in sicurezza lo scalo. D'altronde il numero di passeggeri raggiunto in questi pochi mesi dalla compagnia Ryanair dimostrano, se mai fosse stato necessario, quanto e' vitale questa infrastruttura. E' evidente - secondo Mazzuca e Lucente - che il S. Anna e' l'aeroporto di un'area vasta che abbraccia l'alto Ionio. Tutte le scelte da operare sullo scalo impattano quindi sul diritto alla mobilita' ed allo sviluppo di una parte importante della Calabria.
Peraltro, viene sottolineato dal coordinatore di Unindustria Calabria e presidente di Confindustria Cosenza Natale Mazzuca, come " in occasione dell'incontro avuto nei giorni scorsi a Reggio Calabria aveva personalmente raccolto l'impegno del Ministro Lupi a continuare a sostenere lo scalo crotonese, in una logica di rete e di specializzazione degli aeroporti calabresi e assecondando le vocazioni locali, e che tale impegno non potrà che essere confermato in occasione della tappa crotonese del prossimo 20 novembre".