Comincia decisamente non bene la stagione estiva 2020: causa Covid-19, sono veramente pochi i bagnati sulle spiagge italiane rispetto agli altri anni. Anche se le prenotazioni per luglio e agosto fanno ben sperare. Per il momento, il mese di giugno ha registrato numeri in negativo in tutte le regioni per quanto riguarda le presenze rispetto allo stesso periodo del 2019: le perdite più gravi in Sardegna (-80%), nel Lazio e in Molise (-75%) e in Campania e Basilicata (-70%). Sofferente anche la Calabria, con il 55 % in meno di persone sulle spiagge.

I dati sono del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe Confcommercio. «Per gli imprenditori balneari la stagione estiva - spiega il presidente Antonio Capacchione - è iniziata in ritardo e con la concentrazione delle presenze nei fine settimana».

«Quest’anno il turismo degli italiani – continua - sarà di prossimità, quindi gite di pochi giorni e nei pressi dei luoghi di residenza, ma sempre entro i nostri confini. Difficilmente potremo contare sugli stranieri: saranno davvero pochi quelli che sceglieranno di trascorrere le ferie nel Bel Paese, (sicuramente non americani, cinesi, russi e inglesi), penalizzando, di fatto, quelle località mete tradizionali di tedeschi, francesi, spagnoli e austriaci».

 

«Saranno decisivi i mesi di luglio ed agosto per risollevare i bilanci e recuperare la stagione - conclude Capacchione - questa è la speranza degli imprenditori balneari (complice il bel tempo e la diminuzione dei contagi), dal momento che tanti nostri connazionali sceglieranno i litorali italiani per trascorrere la propria vacanza, rinunciando ai viaggi all’estero. Oggi i dati relativi alle prime prenotazioni sono molto buoni e fanno ben sperare».