Ora è tutto nelle mani del Tribunale di Roma: saranno i giudici a decidere il destino dell’Abramo Customer Care, l’azienda attiva nel settore del contact center che occupa circa 3mila dipendenti in Calabria. La speranza è che l’offerta presentata dalla System House, unico potenziale acquirente, sia ritenuta adeguata, e in grado di mantenere inalterato il perimetro occupazionale. Il termine per la presentazione del piano concordatario è scaduto oggi, primo maggio, e proprio nel giorno della festa del lavoro, l’arcivescovo di Crotone-Santa Severina, monsignor Angelo Panzetta, ha voluto celebrare una messa con e per i lavoratori Abramo nella chiesa di Fondo Gesù.

Fame di lavoro

«Noi come territorio avevamo già bisogno come il pane del lavoro, ora ne abbiamo bisogno come l’aria. Spezzare il pane sull’altare con questi lavoratori significa, intanto, avere a cuore la situazione di precarietà nella quale si trovano. In questa particolare giornata, tutti prendiamo consapevolezza di quanto sia prezioso il lavoro, perché il lavoro porta dignità» ha spiegato Panzetta.

L’Abramo Customer Care, a Crotone, occupa più di mille dipendenti e l’ipotesi di una nuova crisi occupazionale è da scongiurare: «È la città tutta ad essere in apprensione per questi lavoratori e le loro famiglie, speriamo che si giunga presto a una soluzione anche se ora è tutto nelle mani del tribunale» ha commentato il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, prima di entrare in chiesa.

L’apprensione dei lavoratori

Alla celebrazione eucaristica, erano presenti i sindacati, alcuni sindaci del Crotonese, rappresentanti politici e istituzionali. E ovviamente una delegazione dei lavoratori Abramo.

«Sono mesi che viviamo in apprensione. Siamo consapevoli della condizione economica a livello mondiale, a livello locale è ancora peggio – si sfoga una dipendente – e non vediamo alcuna alternativa qui a Crotone, per cui la trepidazione è grande per noi e per le nostre famiglie. Senza dimenticare che ci sono anche coppie di coniugi che lavorano in azienda, è facile immaginare il senso di precarietà che stiamo vivendo».

«Ci meritiamo una bella notizia»

«Speriamo davvero la System House ci acquisisca e che tutto possa tornare presto a quella normalità che ci manca ormai dal mese di ottobre» spiega un’altra lavoratrice.

In questi ultimi mesi di incertezza, i lavoratori non hanno mai fatto mancare il loro impegno e la loro professionalità, recandosi sempre e puntualmente sul posto di lavoro. «Mai un giorno di sciopero» rivendicano, solo un sit-in pacifico davanti all’azienda nel giorno della domenica delle Palme. E ora vogliono essere fiduciosi: «Si spera in una bella notizia, credo che ce la meritiamo».