Un ricorso alla cassa integrazione ordinaria e in deroga senza precedenti quello attuato dalle aziende calabresi dall’inizio della pandemia. Il Covid ha stravolto l’economia e costretto anche l’Inps, l’istituto di previdenza sociale, a maneggiare numeri mai visti prima, ad avere a che fare con una mole di lavoro più che straordinaria e a dovere rivoluzionare procedure e a volte anche norme per potere dare risposte effettive.

I numeri della crisi del lavoro

Ne abbiamo parlato con il direttore regionale Giuseppe Greco, colui che con il suo ruolo riesce ad avere il polso della situazione della regione, una regione il cui tessuto economico è in questo momento particolarmente fragile. A scattare l’istantanea sono soprattutto i numeri. Basti pensare, spiega il direttore, che nel caso della cassa ordinaria nel settore dell’industria e dell’edilizia le domande sono passate dalle 10mila del 2019 alle 23mila e 726 del 2020. Ad avere un cambio di passo ancora più importante sono state le casse integrazioni in deroga. Solo 228 le richieste pre pandemia, con un balzo a 60mila successivamente. In totale oltre 80mila domande. 

L'iter della cassa integrazione

A queste, ci spiega Greco, bisogna aggiungere le 222 richieste di cassa integrazione per aziende pluri localizzate. Numeri da capogiro che nei primi tempi hanno causato rallentamenti e ritardi importanti, specie lì dove era previsto un passaggio intermedio con la Regione.

«Nella fase iniziale abbiamo dovuto affrontare con strumenti pensati per l'ordinario qualcosa di straordinario. Abbiamo molto velocemente cercato di garantire il ristoro a chi ne aveva necessità, abbiamo adattato le nostre procedure sia dal punto di vista dell'iter che con lo sviluppo di applicazioni informatiche volte a favorire questo tipo di attività», sottolinea Greco.

A rallentare il sistema, soprattutto agli inizi, è stato il fatto che la cassa integrazione in deroga era previsto fosse richiesta alla Regione Calabria la quale Regione allungando il processo. Un processo che ora si è attestato e che permette all’Inps Calabria di gestire numeri da capogiro in tempi limitati.