VIDEO | Sit in degli operatori dello spettacolo viaggiante, fermi ormai da un anno: «Siamo stati abbandonati. Il nostro lavoro si può svolgere in piena sicurezza»
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È un settore in grande sofferenza quello dei giostrai e degli operatori dello spettacolo viaggiante, fermo da un anno per via delle restrizioni per il contenimento dei contagi da Covid 19. Questa mattina in piazza prefettura a Catanzaro una manifestazione pacifica per chiedere di poter tornare a lavorare e quindi a far sorridere grandi e piccini in assoluta sicurezza. «Ci manca tutto, ci manca il lavoro, ci mancano gli introiti per poter mantenere le nostre famiglie – ha sottolineato Cristian Mura, rappresentante degli operatori dello spettacolo viaggiante -. Ci sono 1500 persone allo sbando, 650 attività ferme da un anno senza nessun tipo di ristoro, senza nessun tipo di sostegno economico da parte dello Stato. Siamo stati abbandonati, ci hanno considerato sacrificabili. Ma come si possono sacrificare il lavoro e la dignità di una persona che guadagna onestamente? Tutto questo è inaccettabile. Il nostro è un lavoro sicuro – ha evidenziato - le nostre attrazioni vengono igienizzate, ci sono cartelli con cui viene specificato come ci si comporta, il distanziamento sociale è garantito».
«Dignità calpestata»
L’attività, spiegano gli operatori, che dicono di aver ricevuto dallo stato solamente briciole, è disciplinata dalla Legge 337/1968, che ne riconosce la funzione sociale e culturale, e opera per effetto di una licenza rilasciata dalle Amministrazioni comunali, al pari di ogni altra attività produttiva: «Noi non capiamo il perché dei dinieghi da parte delle amministrazioni. Siamo rimasti soli e non ce la facciamo più, siamo allo stremo». La richiesta avanzata al prefetto è quella di sollecitare le Istituzioni affinché, appena la pandemia lo permetterà, si possa tornare a lavorare: «Siamo qui a chiedere solamente un sollecito e, appena ci saranno le condizioni, che ci vengano concesse le aree che abbiamo sempre occupato e che ci venga concesso il diritto e la dignità di poter lavorare».
Istituire una cabina di regia
«Le nostre istanze sono state recepite dal rappresentante del governo – ha dichiarato Luciano Capriglione, rappresentante nazionale degli operatori, presidente dell’associazione Ali-claai al termine dell’incontro con il capo gabinetto del prefetto di Catanzaro – si è fatto carico moralmente delle nostre esigenze tenendo conto delle linee guida dei piccoli, medi e grandi parchi. Abbiamo chiesto inoltre l’istituzione di una cabina di regia con prefettura, Anci, in rappresentanza di tutti i comuni, e le associazioni di categoria del settore».
Pianificare la riapertura
«Abbiamo anche toccato l’argomento relativo alla responsabilità dei sindaci. Su questo punto abbiamo chiesto al capo gabinetto del prefetto di rappresentare la nostra richiesta di non scaricare la responsabilità per le aperture ai primi cittadini ma di concertare criteri e modalità uguali per tutti. Mi auguro che le parole di oggi si trasformino in impegno concreto. Ci siamo resi conto che tutto questo parlare serve - ha concluso Capriglione - perché se guardiamo la Sardegna, che è già zona bianca, non sono state ancora oggi autorizzate le attività economiche e nello specifico quelle dello spettacolo viaggiante. Quindi noi ci stiamo preoccupando di pianificare un eventuale riapertura per quando saremo zona bianca, per garantire il diritto al lavoro». Analoga iniziativa si è svolta in contemporanea anche in Sicilia mentre nelle altre regioni italiane gli operatori dello spettacolo viaggiante scenderanno in piazza il prossimo 26 marzo.