VIDEO | Allarme lanciato dai sindacati: «Le casse dell'Ente sono vuote per il ritardo dei trasferimenti statali e regionali». Sit-in di protesta in piazza
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La mancata erogazione dei fondi erariali dovuti per legge dallo Stato e dalla Regione, sta prosciugando le casse della Provincia di Cosenza. Sotto il profilo contabile l’Ente gode di buona salute, ma a livello finanziario patisce i ritardi di trasferimento delle risorse. La carenza di liquidità mette a rischio il pagamento delle spettanze ai dipendenti degli ultimi due mesi del 2019 e della tredicesima.
I guasti della Legge Delrio
Per questo i sindacati hanno riunito i lavoratori in un sit-in di protesta, richiamando l’attenzione delle istituzioni sul problema. Ma non è questa l’unica fonte di preoccupazione. Si chiede una riforma della Legge Derio, rimasta incompiuta, che ha lasciato in capo all’amministrazione numerose deleghe senza fornire adeguati strumenti finanziari per l’ordinaria gestione di comparti fondamentali per la sicurezza e la qualità della vita dei cittadini. C’è poi un problema legato all’indotto: nel 2019 nessuna fattura è stata pagata ai fornitori per i servizi resi, con gravi ripercussioni sull’economia locale. In piazza numerosi rappresentanti delle associazioni di categoria. Durante la manifestazione abbiano intervistato Pierpaolo Lanciano, segretario generale della Cisl Funzione Pubblica di Cosenza
Iacucci con i lavoratori
Anche il presidente della Provincia Franco Iacucci, ha testimoniato la propria vicinanza ai lavoratori in protesta, intervenendo alla manifestazione: «Noi non chiediamo maggiori risorse al Governo ma da Roma devono darci quello che ci spetta – ha ribadito - Oggi non abbiamo problemi di competenza ma di liquidità: se i trasferimenti di denaro già previsti non avverranno entro tempi brevi, avrò il dovere di dire con chiarezza che in questo modo non saremo in grado di chiudere l’anno». Iacucci ha poi ricordato che l’Ente avanza un credito dallo Stato, relativo al Fondo sperimentale di riequilibrio, pari a 8.135.634,54 euro per l’annualità 2018 e per l’annualità in corso pari a 6.169.407,17 euro. «Ho già inoltrato una lettera al viceministro dell’Economia Antonio Misiani e andrò a Roma per continuare a discutere della questione – ha detto parlando ai lavoratori - Non è semplice interloquire con i dirigenti dei vari Ministeri ed avere a che fare con una burocrazia fredda, senza anima. Mi impegnerò fino in fondo insieme ai sindacati per risolvere i problemi – ha assicurato - e per consentire alle Province di funzionare al meglio, visto che un altro provvedimento ha sostanzialmente ridotto al minimo la nostra capacità finanziaria con un taglio complessivo da tre miliardi. Per questo ho aderito all’iniziativa organizzata dai sindacati».
Questioni aperte con la Regione
Poi la stoccata a Mario Oliverio: «Devo difendere la mia istituzione – ha concluso - ma bisogna anche ammettere, con grande amarezza, che ancora oggi a due anni e mezzo dal mio insediamento, non ho avuto l’onore di essere ricevuto alla Regione e di incontrare il Presidente per discutere dei problemi della Provincia di Cosenza. Tante infatti sono le questioni rimaste aperte e che devono essere affrontate con la Regione, dalla formazione professionale dei dipendenti ai Centri per l’impiego. Così come resta aperta la questione delle strutture sportive». Su quest’ultimo settore in particolare, la Provincia lamenta di sostenere costi, come il pagamento di fitti e ratei di mutuo, senza avere più alcuna competenza.
Il messaggio di Carlo Guccione
«Aderisco all’iniziativa dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, preoccupati dello stato finanziario dell’Ente Provincia e delle ricadute che avrà sui dipendenti – scrive il consigliere regionale democrat in una nota - L’allarme che è stato lanciato dai sindacati sul futuro delle Province italiane è da condividere – afferma Guccione - anche perché in passato l’Ente ha dato dimostrazione di garantire efficienza e qualità nell’erogazione di servizi fondamentali per i cittadini. Oggi dopo l’incompiuta riforma Delrio è necessario un rilancio del ruolo istituzionale e politico delle Province, anche alla luce della crisi del regionalismo. E soprattutto in questa fase vanno garantite le risorse che lo Stato e la Regione devono trasferire all’Ente. Ma la questione più importante rimane quella dei lavoratori che devono trovarsi nelle condizioni di poter erogare servizi ai cittadini. Il governo nazionale non può non affrontare, attraverso un provvedimento legislativo, il rilancio delle Province per poter continuare a svolgere le funzioni e i compiti che hanno avuto in questi anni, continuando a promuovere e sviluppare il territorio. La Regione Calabria – aggiunge il consigliere regionale - ha perso un’occasione con il mancato trasferimento delle funzioni del ciclo integrato dei rifiuti e dell’acqua, che potevano essere svolte in modo efficiente dall’Ente Provincia. Invece si è voluto insistere sui Comuni che, senza mezzi e risorse umane, si sono trovati a gestire delle funzioni senza gli adeguati strumenti, gravati anche dal fatto che le riforme e le leggi sui rifiuti e sull’acqua sono state attuate parzialmente».