C’è un solo esercizio di generi alimentari in tutta la città di Cosenza, nel quale le famiglie disagiate possono spendere il buono spesa erogato dal Comune utilizzando le risorse, circa 310mila euro, stanziate dalla Regione per sostenere i nuclei più bisognosi nel periodo del post lockdown.

Convenzionate anche alcune farmacie

Si tratta del supermercato Scarpelli di Piazza Riforma, l’unico ad aderire alla convenzione promossa dall’amministrazione e ad accettare alla cassa i ticket distribuiti dal settore welfare dell’amministrazione. Oltre a Scarpelli poi, i buoni sono spendibili anche in alcune farmacie.

Bando quasi deserto

Sulla valutazione degli imprenditori deve aver pesato molto la pessima reputazione di Palazzo dei Bruzi, acuita dalla dichiarazione di dissesto. Anche perché molte attività commerciali sono già rimaste scottate dalla svalutazione del Bruzio, la moneta in argento ideata dall’assessore Di Nardo proprio per essere distribuita ai meno abbienti per fare la spesa.

La fregatura del Bruzio

Come si ricorderà, ad ogni gettone era stato attribuito il valore nominale di 20 euro. I beneficiari hanno speso tali monete negli esercizi abilitati i quali poi, si sono recati al settore economato per ottenere il rimborso. E però, a causa del default, anche i crediti accumulati dagli esercizi convenzionati, sono finiti nella massa passiva. Per cui i commercianti si sono visti decurtare il valore nominale dei gettoni anche del quaranta percento.

Fiducia ai minimi storici

L’effetto è stato quello di far crollare la fiducia verso il Comune di Cosenza, almeno sotto il profilo della capacità finanziaria. E di indurre i commercianti a disertare il bando, valutando che non valesse la pena rischiare di rimetterci una seconda volta.