La Cisl sollecita Palazzo dei Bruzi sulla questione della cooperativa Adiss che potrebbe far perdere il posto di lavoro ai 34 operatori da vent'anni impiegati nel servizio
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«I 34 operatori socio-assistenziali impegnati nell'assistenza alla disabilità sin dal 1998 per l’Amministrazione Comunale di Cosenza, inizialmente come Lavoratori di Pubblica Utilità, poi stabilizzati con decreto regionale ed inseriti, grazie alla clausola sociale di salvaguardia, nelle varie cooperative sociali che di volta in volta hanno vinto gli appalti espletati da Palazzo dei Bruzi, ad oggi dipendenti della Cooperativa ADISS stanno vivendo un vero e proprio dramma».
Il segretario generale dell’Unione Sindacale Territoriale Cisl Cosenza, Giuseppe Lavia, ed il segretario generale della Fisascat Cisl Cosenza, Angelo Scarcello, ripercorrono la vicenda che ha portato alla interruzione del ventennale servizio di supporto a portatori di handicap e dializzati, mettendo a repentaglio numerosi posti di lavoro.
Attività e stipendi sospesi
«Fino allo scorso 31 dicembre - ricordano i sindacalisti - l’Amministrazione ha utilizzato, per finanziare il servizio, fondi comunali. Dal primo gennaio, tutti i servizi sono stati interrotti a causa delle difficoltà economiche dell’Ente quindi questi lavoratori, pur formalmente assunti, sono sospesi dallo svolgimento delle attività lavorative e ovviamente dallo stipendio, in attesa di risposte da parte dei dirigenti comunali e aziendali. A metà novembre la gara di appalto bandita mediante l’utilizzo dei Fondi per la non autosufficienza (FNA 2014), è stata assegnata alla stessa Cooperativa ADISS, ma ad oggi il servizio non è stato ancora avviato».
Risolvere la vertenza
«Dopo l’incontro in Prefettura di martedì 26 gennaio, restiamo in attesa della convocazione di un incontro con il sindaco Mario Occhiuto in Prefettura. In questo momento – evidenziano Lavia e Scarcello – è necessario ed urgente dare seguito al bando FNA e consentire nell’immediato ai lavoratori di avere accesso agli ammortizzatori sociali. Lanciamo, perciò, l’ennesimo appello affinché si trovi subito soluzione alla vertenza, perché il governo di una città si misura anche dalla qualità dei servizi offerti; perché in questo contesto pandemico non si possono negare il futuro a 34 famiglie e i servizi essenziali a chi ne ha bisogno».
Meno solidarietà e più risposte
Gli esponenti della Cisl sono poi critici anche con i consiglieri comunali che hanno espresso solidarietà verso i lavoratori durante l'ultima seduta della commissione consiliare al welfare, senza tuttavia dare seguito ad alcun concreto atto amministrativo per salvaguardare i livelli occupazionali. «Dopo aver assunto impegni in Consiglio è troppo semplice lavarsene le mani e la coscienza. Ricordiamo – concludono i sindacalisti Cisl – che c’era chi diceva che con il dissesto a Cosenza nulla sarebbe cambiato. Oggi è, invece, a rischio implosione il modello di una città che ha erogato servizi sociali di qualità. Da chi ha ruoli nel governo cittadino, più che solidarietà aspettiamo risposte».