Sono ancora una volta i fondi comunitari, la spesa per il personale e le società partecipate le criticità su cui la Corte dei Conti ha sferzato la Regione nel giudizio di parificazione del rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2016. Questa mattina nella sede regionale si sono susseguite le relazioni del presidente della sezione controllo Tommaso Salamone e la requisitoria del Procuratore generale Rossella Scerbo.

 

I fondi comunitari

"Le valutazioni conclusive a cui perviene la sezione di controllo sulla base di dati forniti dalle Autorità di gestione della Regione non possono che essere condivise perché basate sulla forza incontestabile dei numeri" annota il procuratore. "Il giudizio di palese difficoltà della Regione a sfruttare a pieno le risorse messe a disposizione dall'Unione Europea appare pienamente fondato considerato che sul Fse si è registrata una perdita di 41.825.352 euro che non ha consentito la chiusura del programma al 100%. Inoltre, la dotazione finanziaria iniziale di 860.498.754 euro è stata ridotta a 573.665.836 a seguito di riprogrammazioni dovute sempre a ritardi nell'assunzione degli impegni e nell'effettuazione della spesa. Le cause di queste disfunzioni sono state individuate dalla Commissione Europea in una debolezza dei controlli che incide sull'affidabilità della rendicontazione finanziaria e non del programma, mette a rischio l'efficacia e efficienza di alcune operazioni e fa dubitare del rispetto delle norme nazionali e comunitarie. Debolezza dei controlli di cui la procura ha avuto riscontro diretto in molte istruttorie incentrate su comportamenti illeciti posti in essere dai beneficiari dei contributi ma che entro certi limiti riflettono carenze di controlli a monte".

 

Personale

"L'attività istruttoria - ha proseguito il Procuratore - svolta dalla sezione ha riproposto ancora una volta il problema del mancato rispetto del limite per le assunzioni per lavoro flessibile rappresentato dal 50% della spesa sostenuta per le medesime finalità nel 2009". Sulla questione permangono infatti questioni interpretative, la Regione ha invocato un’interpretazione che esclude l’imposizione del vincolo per gli enti virtuosi che abbiano ridotto le assunzioni del personale.

 

La gestione delle partecipate

È stato poi il presidente Tommaso Salamone ad addentrarsi nella gestione delle società partecipate. "Per l'esercizio 2017 gli enti saranno tenuti a ridurre i costi ma senza la previsione di un obiettivo minimo da raggiungere. Con la delibera del novembre del 2016 sono state emanate le linee guida di indirizzo ai dipartimenti vigilanti per la trasmissione dei documenti contabili di enti strumentali. La Regione ha trasmesso i dati per sette enti. Sul punto si rileva che per alcuni di questi non sono stati comunicati i dati relativi all'esercizio 2016 in quanto il bilancio non è stato approvato, né risultano riferiti in maniera completa i dati attinenti agli esercizi pregressi. Inoltre, alcune voci di costo, non solo non sono state ridotte di almeno il 10%, ma addirittura sono aumentate in violazione delle leggi regionali di riduzione delle spese".

 

Le infrastrutture

"Tra le altre criticità rilevate - annota poi il procuratore Rossella Scerbo - corre l'obbligo segnalare quelle che hanno impedito la realizzazione di grandi progetti (le due metropolitane di superficie di Catanzaro e Cosenza) e la strada di collegamento Gallico - Gambarie che per i ritardi riscontrati sono stati in parte rinviati alla programmazione 2014/2020. Anche tale programma come risulta dal rapporto finale di esecuzione e dell'informativa sullo stato di attuazione è stata oggetto di rimodulazione per evitare rischio di disimpegno automatico e adeguarlo alle effettive potenzialità di spesa".

 
 
Luana Costa