L’allarme era stato già lanciato solo qualche giorno fa: l’emergenza coronavirus potrebbe far perdere al comparto turistico nazionale più di cinque miliardi di euro. E dal contraccolpo non rimarrebbe fuori neppure la Calabria, nonostante al momento non si registrino contagi. Una previsione che era stata smentita seccamente dagli addetti ai lavori, che avevano parlato di un incremento delle prenotazioni del 20% rispetto allo scorso anno.

 

Oggi la situazione sembra cambiare registro, incalzata dai primi casi di diffusione del virus in Italia. A confermare il trend in calo è il presidente degli albergatori di Tropea, Massimo Vasinton: «Eravamo partiti da numeri importanti, ma ora, sia per l’onda emotiva sugli ospiti, sia per una stampa internazionale che sta facendo terrorismo psicologi consigliando di evitare l’Italia, abbiamo avuto un decremento».

 

Una condizione che si potrebbe aggravare con il passare del tempo e che potrebbe richiedere anche l’intervento delle istituzioni: «Partendo dalla premessa che la gestione dell’emergenza da parte dello Stato e della Regione Calabria è eccellente, non possiamo ignorare il fatto che potrebbero essere necessarie delle contromisure, come l’attivazione di un fondo di garanzia per andare incontro agli operatori economici che in questo momento stanno sostenendo delle spese importanti per migliorare la qualità delle proprie strutture e garantire una certa attrattiva sul viaggiatore».

 

Previsioni che però non abbattono gli addetti ai lavori: «Abbiamo superato la crisi del 2008 – chiosa Vasinton -, quindi supereremo anche questo momento. Sono convinto che nel giro di due o tre settimane tutto si rimetterà in ordine e potremo guardare nuovamente al futuro più prossimo con grande fiducia».