«L’emergenza coronavirus, anche in Calabria, sta interessando con più virulenza le persone anziane ultrasessantacinquenni (sono oltre 420.000, circa un terzo della popolazione), quelle cioè a più alto rischio di fragilità, una condizione che si aggrava con l’età  e, spesso  anche per la situazione di svantaggio economico. Un’emergenza che ha trovato purtroppo il sistema Paese colpevolmente impreparato, incapace di difendere la memoria storica delle nostre comunità, quegli anziani che da subito sono apparsi come l’anello più debole della nostra catena sociale». È quanto riferiscono in una nota stampa Pasquale Aprigliano, segretario regionale Spi; Cosimo Piscioneri, Fnp e Alfonso Cirasa, Uilp.

 

I sindacati aggiungono: «A questa fascia di popolazione chiediamo con forza che venga data l’attenzione che merita  non solo per tutelarne le condizioni di salute e salvaguardarle dal contagio del Coravid-19 , ma anche per scongiurare che si creino pericolosi focolai che potrebbero aggravare ulteriormente la situazione emergenziale della regione.

 

La grave situazione sanitaria che si è determinata nei giorni scorsi nelle strutture sociosanitarie e socioassistenziali per anziani a Bocchigliero, Chiaravalle Centrale e Melito Porto Salvo e le notizie che arrivano dal resto del Paese circa la diffusione del contagio da coronavirus in queste strutture, richiede un intervento immediato da parte del Governo Regionale, del Commissario Cotticelli e da tutte le strutture preposte all’emergenza, per metterle in sicurezza e salvaguardarle dal contagio».

 

E ancora: «L’ordinanza n. 20 del 27 marzo 2020 del presidente della Regione deve trasformarsi immediatamente in azioni concrete nelle direzioni indicate dalla stessa; devono essere assicurate ai soggetti coinvolti nella sua attuazione tutte le risorse necessarie ma, soprattutto, occorre che il Governo Regionale predisponga tutti gli strumenti di controllo necessari per verificare l’attuazione concreta delle sue previsioni. Per questo chiediamo che, con prontezza, vengano effettuate le verifiche necessarie del caso  presso le strutture residenziali per anziani, sia pubbliche che private, operanti sul territorio regionale».

 

Uguale interesse deve essere rivolto all’emergenza economica che sta interessando la popolazione anziana, «la cui pensione media è spesso inferiore a 600 euro mensili , già insufficiente a soddisfare in condizioni normali i bisogni primari».

«La collettività calabrese, molte delle nostre famiglie non hanno i mezzi per sopperire a difficoltà del genere, serve pertanto la predisposizione di un piano specifico di aiuti economici, un piano che coniughi le diverse provvidenze a sostegno della famiglia e delle persone meno abbienti. È importante – evidenziano -  attivare la massima flessibilità sulle scadenze dei mutui e una moratoria sulla tassazione locale».

 

«Riteniamo, concludono  che la difesa delle condizioni di vita e di salute degli anziani deve diventare, all’interno di questa emergenza che sta attraversando il Paese e la Calabria, una vera priorità, in virtù della loro condizione di fragilità che li espone più di altri ai rischi e ai pericoli che ne derivano. Siamo in guerra contro un nemico invisibile , ma va combattuto con le giuste armi, per evitare che lo stato di emergenza sanitaria divampi  in uno stato di emergenza economica e sociale.

L’evoluzione del virus Covid-19 ci spinge per questo a chiedere interventi immediati, soluzioni indifferibili per fermare il contagio, mettere al sicuro i nostri anziani da un isolamento mortale e, così facendo, difendere il futuro delle nostre comunità».