Mancano però anestesisti e infettivologi. Le aziende attingeranno personale dal bando emenato dalla Regione che ha ridotto i requisiti per consentire il reclutamento anche degli specializzandi
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Il decreto che porterà la firma del commissario ad acta, Saverio Cotticelli, è atteso in questi giorni. Un provvedimento chiamato a mettere mano agli organici delle aziende sanitarie e ospedaliere regionali, ovviamente, in via temporanea e del tutto straordinaria.
Ci saranno assunzioni, insomma, ma solo per far fronte all'emergenza Covid-19 che sta sferzando tutte le strutture assistenziali calabresi piagate da anni di piano di rientro e ormai a ranghi ridotti.
In questi giorni di emergenza si continuano ad attivare nuovi posti letto di Terapia intensiva e subintensiva ma ancora nessun parola era stata proferita sul relativo adeguamento degli organici che un tale sforzo organizzativo avrebbe necessariamente comportato.
In attesa del decreto
A breve dovranno, dunque, essere rese note, attraverso apposito decreto, le autorizzazione che la struttura commissariale dovrà concedere ad ogni singola azienda per consentire il reclutamento di nuovo personale ma a tempo determinato.
L'Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, ad esempio, si vedrà autorizzare 107 nuove assunzioni. In particolare, si tratta di 28 medici di cui 12 di Terapia Intensiva e 16 infettivologi, 48 infermieri, 17 operatori sociosanitari, 4 biologi e 10 tecnici di laboratorio.
Penuria di specialisti
Ma se per queste ultime figure sono già presenti graduatorie da cui attingere, il vero problema si pone invece per i medici anestesisti e per gli infettivologi.
Due categorie rare con scarsi numeri in Calabria ma di cui oggi, alla luce di questa emergenza, si sente l'impellente necessità. L'ospedale Pugliese per la verità possiede una propria graduatoria di medici anestesisti già scorsa più volte ma con esiti improduttivi.
L'esercito di specializzandi
Per reperire, quindi, il più corposo contingente di personale si guarderà con attenzione al bando emanato dalla Regione Calabria per reclutare camici bianchi anche tra gli specializzandi in medicina.
Una soluzione tampone per la verità dal momento che la scarsa esperienza di questi ultimi limiterà certamente il loro impiego tra le corsie delle Terapie intensive e delle Malattie Infettive, colme di pazienti positivi e in gravi condizioni.