Prevede un'ampia mobilitazione di attori locali territoriali il Contratto di fiume al fine di individuare un piano di azione condiviso da enti comunali e sovracomunali, secondo una logica integrata e multidisciplinare. A Soverato si riaccendono i riflettori sul tema con un confronto tra sindaci del comprensorio promosso dalla Lega Calabria, su uno strumento utile per individuare nuovi modelli di sviluppo locale per la fruizione degli spazi fluviali e marini con il coinvolgimento di più di 10 comuni, ma anche Parco Marino, Parco delle Serre e Gal. «Abbiamo ripreso il filo, abbiamo ripreso a lavorare e siamo arrivati a un buon punto e siamo prossimi a stilare il piano di azione» afferma Giuseppe Basile, vicesindaco di Satriano, ente capofila. Presenti all'incontro nella sala consiliare di palazzo di città anche rappresentanti degli ordini degli architetti, ingegneri e geologi e Paola Rizzuto, coordinatrice nazionale delle donne dell’acqua del tavolo nazionale dei Contratti di Fiume.

Si entra nel vivo

«Negli anni si è parlato molto ma concretamente non si è riusciti a fare nulla per un'articolazione complessa della burocrazia o delle risorse che non arrivavano nei tempi previsti – commenta Giuseppe Macrì, responsabile ambiente della Lega in Calabria – quindi si è arenato questo progetto che, secondo noi, oltre che necessario, è importante per i territori perché recupera le aree limitrofe ai torrenti e alle fiumare. Non sono semplici canali di scolo o canali acquiferi ma sono aree antropizzate con valori ambientali e storici».

Verso il piano di azione

Da Serra San Bruno a Soverato quindi, in un vasto territorio attraversato dal fiume Ancinale e dal torrente Beltrame, attraverso un processo di cooperazione e condivisione, si punta allo sviluppo e alla tutela ambientale, alla prevenzione dei rischi, all'uso sostenibile delle risorse e ad una fruizione turistica adeguata. Un'occasione da sfruttare anche secondo la deputata Simona Loizzo, già responsabile del dipartimento Ambiente della Lega in Calabria: «I contratti di fiume rappresentano una grande opportunità di sviluppo perché delimitano delle aree di ecosistema in cui promuovere lo sviluppo dal punto di vista delle attività produttive, dell'agricoltura, del commercio, del turismo». «La prossima tappa ci vedrà impegnati nella definizione del documento strategico con qualche comune che ancora manca, poi definiremo subito il piano di azione che prevede un arco temporale di sviluppo di soli 3 anni. In questo lasso di tempo dovremo portare a compimento e a finanziamento tutti i progetti che abbiamo in pancia come enti e che vogliamo sviluppare sul territorio e per il territorio».