Gianni Imparato non ha dubbi: la crescita del turismo passa anche dalla nomina di un assessore al ramo, una figura di cui la Calabria è orfana dall’era Loiero. L’appello che il presidente della sezione Turismo di Confindustria Vibo Valentia rivolge al governatore Oliverio è una battaglia portata avanti da anni ma che ancora non ha trovato soluzione: «Devo riconoscere l’assoluta disponibilità e lo stakanovismo del presidente, disposto ad ascoltare le nostre istanze anche a tarda notte, però vorrei avere una figura di riferimento che faccia esclusivamente quello, per poter interloquire con una certa regolarità, perché così non riusciamo a dare il nostro contributo che potrebbe essere importante, visto che viviamo in questo settore».

 

Una stagione da allungare

Imparato non può essere considerato l’ultimo arrivato, vanta anni di esperienza nel turismo, e la struttura che dirige, l’hotel Rocca Nettuno di Tropea, è una delle più prestigiose della Costa degli Dei: «Questa è un'isola felice che vive di logiche che non fanno parte del territorio, ci rivolgiamo principalmente al mercato estero per scelta perché altrimenti oggi, a fine ottobre, non sarei aperto con il quasi tutto esaurito». Ci spiega che domenica chiuderà per riaprire poi in primavera 2019. Una scelta che lo rattrista, perché «basterebbe poco per allungare la stagione».

Un periodo che nel a Tropea, rispetto ad altre località regionali, è già di per sé piuttosto lunga, ma che potrebbe espandersi ulteriormente, seguendo particolari accorgimenti: «Qualsiasi attività turistica non può vivere se non in un’ottica che la accolga in ogni sua forma. Il contesto urbanistico deve essere all'altezza e bisognerebbe puntare molto di più sulla destagionalizzazione perché il turista in agosto viene comunque qui, il problema sorge dopo, a ottobre, novembre, dicembre».

 

La crescita del settore

I fattori determinanti, secondo Imparato, sono due: «Uno riguarda i privati: commercianti, ristoratori, albergatori, che fanno il contesto della località; l'altro riguarda l'amministrazione: se non ci sono i servizi urbani, non ci possono essere cittadini o turisti contenti. Che siano ospiti o abitanti della città stessa, ci si siede sulle stesse panchine, si usano le stesse strade, gli stessi trasporti pubblici, la stessa sanità. Il benessere del turista è una conseguenza di quella del locale. Quindi è necessario realizzare quelli che sono i servizi essenziali per i cittadini, di cui poi usufruiranno anche gli ospiti».

 

Criminalità organizzata

Tra i temi toccati anche un elemento di ostacolo allo sviluppo del settore e dell’economia regionale in generale: «La criminalità, ovunque essa sia, è il primo blocco a qualsiasi forma di sviluppo, perché l'unica crescita consentita è quella che fa comodo alla criminalità stessa, non quello che è utile al territorio o alla cittadinanza. Quindi andrebbe sempre combattuta perché non consentirà mai a un imprenditore o a un semplice lavoratore onesto di poter crescere».

 

"Copiare" dai competitor

Un ulteriore fattore determinante per la crescita individuato da Imparato è lo sguardo rivolto ai diretti competitor. Il discorso prende come punto di riferimento Tropea, ma potrebbe essere ampliato a livello regionale: «Un proverbio – spiega il presidente - dice "fatti il nome e campa di rendita". Tropea il nome ce l'ha già, ma non basta più. È vero che la concorrenza in Calabria è poca, ma se ci confrontiamo con un mercato globale non possiamo sopravvivere. Se non riusciamo ad avere idee nuove, anche perché ormai è stato sperimentato tutto, cerchiamo almeno di copiare. Ci sono realtà in Italia che rappresentano grandi modelli di sviluppo turistico: la Puglia è uno di questi. Hanno saputo investire in promozione: grazie a progetti legati al cinema, oggi si parla della Puglia come di un territorio straordinario, il che è un dato oggettivo, ma la Calabria non ha nulla da invidiare a quella regione. Purtroppo da noi si tende a mettere in evidenza più le cose negative che quelle positive. La fiction “Gente di mare”, girata qui a Tropea, aveva come temi i rifiuti tossici, la 'ndrangheta e quant'altro. Bisognerebbe investire con maggiore intelligenza e furbizia».

 

La nuova amministrazione 

In chiusura una battuta anche sulla nuova amministrazione della Perla del Tirreno, una città uscita la scorsa domenica da un lungo commissariamento per infiltrazioni mafiose e che ha indicato come guida per i prossimi anni il coordinatore cittadino di Forza Italia, Nino Macrì: «Le condizioni della città non sono delle migliori, quelle della macchina comunale men che meno; i commissari, sui quali nutrivo la speranza che intervenissero quantomeno sull’ordinario, non hanno fatto neppure quello. Detto questo, la nuova amministrazione ha un compito davvero complicato, con l’aggravante che, venendo da un periodo di commissariamento per mafia, saremo attenzionati per i prossimi cinque anni. Detto questo – ha proseguito – sono convinto che le associazioni di categoria instaureranno un rapporto di collaborazione a 360 gradi con Macrì, il quale ha sviluppato le necessarie esperienze politiche e amministrative, oltre ad aver toccato con mano il mondo dell’imprenditoria turistica».