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"Apprezziamo che il presidente del Consiglio abbia evidenziato come siano altre le priorità rispetto alla realizzazione del ponte. Non vogliamo avventurarci, ancora una volta, nella defatigante e demagogica querelle 'ponte sì - ponte no' perché riteniamo sia il modo meno maturo per affrontare un dibattito che invece dovrebbe essere serio e ragionato. Gli interessi che dal punto di vista economico vanno soppesati sulla questione del ponte sono molto complessi e vanno dall'edilizia alle societa' di armamento, dando per presupposte e non per scontate tutte le questioni di ordine ambientale. Tuttavia, ciò che a noi preme – dichiara il presidente di Confindustria Cuzzocrea - è sottolineare come non basti la suggestione del Ponte a risollevare le sorti della Calabria, della Sicilia e del Mezzogiorno. Occorrono investimenti immediati e seri.
Per il Ponte, nell'ambito di un piano in project financing del valore di 5 miliardi di euro, lo Stato garantirebbe un miliardo di euro che peraltro, in ogni caso, sarebbe dovuto al general contractor a titolo di penale. Ma oggi in Calabria abbiamo bisogno di altri e più urgenti impegni da parte dello Governo. Abbiamo bisogno di risposte più concrete sul porto di Gioia Tauro che vadano oltre quelle generiche arrivate dall'ultimo vertice su questo delicatissimo tema. Con un miliardo di euro, più del doppio delle somme previste dall'accordo di programma quadro logistica-intermodalità del 2010, si potrebbero realizzare interventi per l'effettivo rilancio della produttività. Ci sembra fuorviante attribuire la responsabilità dell'aumento dei volumi a chi si occupa di gestire le banchine di Gioia Tauro, per aumentare la competitività del porto occorrono interventi pubblici in grado di stimolare l'attrattività dell'area e dunque l'occupazione, dal taglio di accise e tasse di ancoraggio agli interventi sul costo del lavoro e sul cuneo fiscale".
Ad avviso del massimo rappresentante degli industriali, "il presidente del Consiglio ha affermato che la Città metropolitana di Reggio Calabria avrà un ruolo strategico per il futuro del Mezzogiorno. Ci attendiamo provvedimenti consequenziali in termini di investimenti e fiducia da parte dello Stato sul versante della legalità e della sicurezza ma soprattutto sul fronte produttivo e occupazionale. Confidiamo - conclude Andrea Cuzzocrea - nel Masterplan, le cui linee guida sono apparse per la verità troppo scarne e per certi versi deludenti, per avere una tangibile dimostrazione dell'interesse e dell'attenzione che il governo sta mediaticamente ostentando verso la nostra comunità".