Nessuna regione italiana registra un valore positivo nell'Indice di competitività regionale pubblicato oggi dalla Commissione europea. L'Italia complessivamente si piazza nella parte bassa della classifica, insieme a Grecia, Malta, Cipro e gran parte dei paesi dell'Est, secondo i dati contenuti nel rapporto giunto alla sua terza edizione dopo quelle del 2010 e 2013. La Lombardia, come in passato, continua a essere la migliore regione italiana per competitività'.

 

Ma tra il 2010 e il 2016 si è registrato un deterioramento in quasi tutte le regioni italiane. Le eccezioni sono la Basilicata, il Molise, l'Umbria e le Marche, che hanno visto la loro posizione immutata, mentre Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta hanno registrato un miglioramento. La competitività  regionale è una valutazione sulla capacità di una regione di offrire un clima attraente e sostenibile nel quale le imprese e i residenti possono vivere e lavorare. L'indice è costruito dalla Commissione attorno a una decina di indicatori che comprendono le istituzioni, la stabilità macro-economica, le infrastrutture, la sanità, l'insegnamento di base e superiore, l'efficacia del mercato del lavoro, la maturità tecnologica, la sofisticazione delle imprese e l'innovazione. (Agi)