La 19enne Francesca Geraci di Corigliano Rossano è la finalista calabrese del riconoscimento “Oscar Green” che premia i progetti del mondo agricolo under 35
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È Francesca Geraci, 19 anni di Corigliano Rossano la finalista calabrese del riconoscimento “Oscar Green” di Coldiretti che premia le idee imprenditoriali più innovative del mondo agricolo under 35. È stato il momento saliente dell’iniziativa che si è svolta a Lorica dove ha sfilato una generazione in campo che si nutre di idee, visioni, progetti. In una sola parola ha sfilato l’agricoltura del futuro come ha detto nel suo intervento il direttore dell’associazione, Luigi Cosentini.
Tornando alla vincitrice, la Geraci appartiene a una famiglia che coltiva ulivi nella piana di Sibari da tre generazioni. La sua è una famiglia matriarcale, composta da tantissime donne. Forse da qui nasce la sua idea imprenditoriale. Ha realizzato un prodotto innovativo che consiste in uno scrub Fce&Body, per la cura della pelle, totalmente naturale e delicato che nasce dalla passione per l’ulivo e i suoi frutti utili alla cura della pelle. Il prodotto è nato da un accordo di rete con la start-up Macrofarm inserita quale spin-off della Università degli Studi della Calabria - Dipartimento di Chimica e Biologia.
Insieme a lei sono state selezionate altre cinque idee imprenditoriali innovative nel settore agricolo, tutte gestite da ragazzi under 35. Con un fuori programma ovvero la menzione speciale per Vincenzo Gullo. Il ragazzo, 22 anni, non proviene da una famiglia di agricoltori, ma aveva un piccolo pezzo di terra. Ha deciso di costruire un’azienda da zero nella sua Palmi, ma soprattutto di diventare una sorta di influencer agricolo. Con gli abiti sporchi di terra, madido di sudore, racconta attraverso i social come la terra gli insegni ogni giorno qualcosa, gli ispiri versi e riflessioni filosofiche.
Prima di lui, però, hanno sfilato sul palco gli altri finalisti regionali del premio Oscar Green. La categoria “Fare Rete”, ad esempio, ha visto l’affermazione della società cooperativa Aliva di Bovalino (RC). La cooperativa realizza complementi d’arredo, fatti di legno di ulivo proveniente esclusivamente dalla potatura di alberi secolari. Nessun albero viene abbattuto e la potatura viene effettuata solo se necessaria alla pianta. Ogni prodotto (100 pezzi per articolo) è riconducibile alla pianta che lo ha “generato” ed ha una storia legata al territorio oltre ad essere numerato e certificato. Parte dei profitti generati dalla vendita dei prodotti Aliva sono destinati alla formazione gratuita per imprenditori ed aziende agricole e per ogni prodotto venduto, in collaborazione con l’associazione pugliese OlivaMi, viene piantato un albero di ulivo nell’area più colpita dalla xylella. Una menzione speciale per “Custodi d’Italia” è andata all’azienda agricola di Giuseppe Talarico di Serrastretta (CZ). Per il grande impegno nel custodire e salvaguardare la biodiversità del territorio del Reventino. Infatti, dopo il recupero delle varietà antiche dei fagioli del reventino varietà “monachella”, il grano antico verna, le varietà autoctone di castagne e la patata viola calabrese, in questi ultimi anni si è dedicato al recupero e la salvaguardia dell’Anice Nero, una varietà selvatica di anice che cresce spontaneo nei castagneti e nei boschi di cerro ad un’altezza che va dai 750 ai 1200 metri.
La Categoria “Custodi d’Italia” ha visto il premio assegnato alla società agricola “Tenuta del Dottato” di Santa Maria del Cedro (CS). In questo comune si concentra la coltivazione del cedro della “varietà liscia di Diamante” considerata, senza dubbio, la più pregiata e ricercata che si fregia del marchio DOP. Partendo dalle cedriere e dal ficheto, hanno creato un percorso che coinvolge tutti i sensi e lascia ricordi preziosi da custodire. Il laboratorio e l’essiccatoio sono tappe fondamentali per esplorare il sapore autentico della tradizione calabrese. È qui che si realizzano le confetture di fichi e le marmellate di cedro, il liquore al cedro, le crocette, i fichi ricoperti al cioccolato.
Segmento “Coltiviamo la solidarietà”. Riconoscimento all’iniziativa "Cucina sociale contadina" che nasce dalla sinergia tra la Cooperativa Sociale "Volando Oltre”, con Coldiretti Cosenza e l’Agrimercato Coperto Campagna Amica. Da settembre 2022 la cooperativa, che dal 2017 realizza inclusione sociale e lavorativa di ragazzi con disabilità intellettive, gestisce l'area ristoro del Mercato di Campagna Amica di Cosenza, occupandosi, in contatto diretto con i cittadini, sia di gastronomia da asporto che dei servizi di ristorazione. Numerose sono state le scuole a partecipare ai laboratori didattici.
Per la categoria “Impresa Digitale” sono stati premiati Domenico e Fortunato Falcone che a Reggio Calabria conducono la società agricola Cladì. Hanno ideato e realizzato una piattaforma che si rivolge alle aziende dell’agroalimentare e alle associazioni del territorio ed offre servizi per la promozione della ''calabresità'' in sinergia con il turismo locale. Ogni impresa collega il produttore e la zona geografica di produzione, offre le informazioni di contatto e la descrizione dell’attività. Non è semplice e-commerce ma attraverso il protale si può osservare tutta la filiera dalla messa a dimora della pianta fino all’arrivo del prodotto sulla tavola.
Infine per la categoria “Campagna Amica”: il vincitore è Marco Furchì di Tropea. Il suo progetto “Onion-experience” è un tour esperienziale tra i campi aziendali con l'intento di far vivere ai visitatori una full-immersion nel mondo agricolo. Marco ha ridato vita all’azienda di famiglia affiancando l’attività vitivinicola alla coltivazione della Cipolla Rossa di Tropea Igp. Un evidente salto di qualità che gli ha permesso, puntando alla multifunzionalità, di diventare, nel borgo più bello d’Italia, il fulcro di una attività turistica ricettiva a base enogastronomica, esperienziale e didattica. Nel punto vendita valorizza anche le produzioni delle aziende limitrofe.