L’Associazione reclama la sospensione dell’attività di riscossione dal 20 luglio fino a settembre per far tirare un sospiro un sospiro fi sollievo agli utenti
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Una pausa estiva tra cittadini e fisco: è questa la proposta che il Codacons rivolge al Governo al fine di bloccare, in via d’urgenza, la spedizione delle note cartelle esattoriali, da parte delle società di riscossione. «Chiediamo di sospendere – afferma il vicepresidente nazionale del Codacons, Francesco Di Lieto, in una nota – l’invio degli atti destinati a milioni di contribuenti nonché tutte le procedure, dai pignoramenti ai fermi amministrativi, fino alle iscrizioni ipotecarie».
La scopo è quello di ridurre i disagi e le incombenze per i cittadini durante i mesi estivi, un periodo particolare dell’anno.
Daltronde, il diritto alle ferie e di godere di un periodo di riposo è sancito dall’art. 36 della Costituzione. «Sarebbe un importante gesto di distensione – prosegue Di Lieto – in attesa di mettere mano alle procedure di riscossione che, troppo spesso, finiscono per sconfinare nell’abuso. È impensabile assistere a fermi amministrativi o a pignoramenti dei conti correnti disposti per poche decine di euro o subire il fermo di vetture destinate al servizio di disabili, indispensabili per esercitare attività lavorative».
La riscossione, che coniuga le esigenze del doveroso rispetto delle disposizioni tributarie con i diritti dei Contribuenti (come quello di non essere aggrediti con misure estremamente e inutilmente invasive) è un tema estremamente delicato. «I cittadini non devono percepire lo Stato e gli Enti locali come dei nemici da cui difendersi – conclude la nota del Codacons – per questo motivo confidiamo nella sensibilità del governo in attesa di confrontarci sulla necessità di emanare “linee guida” che possano consentire la proporzionalità dei mezzi di esecuzione, anche in relazione alle somme pretese, senza tuttavia dimenticare il sacrosanto rispetto dei diritti dei cittadini».