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500 euro mensili per un posto di lavoro da sette ore al giorno. Probabilmente lavoro nero. La corsa al ribasso sulla retribuzione passa anche da facebook. C’è la fila di aspiranti pronti a farsi sfruttare per un compenso da poco più di 15 euro al giorno. Roba da fare impallidire una badante a ore. Il peggio è che tutto si svolge alla luce del sole. Basta guardarsi intorno: c’è un esercito di commessi, camerieri, addetti alle pulizie uniti da un fattore comune che ne scandisce la quotidianità: si spaccano la schiena dalla mattina alla sera per un tozzo di pane. Senza straordinari, senza domeniche. Non c’è festa comandata che tenga. La sensazione è che il lavoro non manchi, i controlli sì.
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Il valore delle prestazioni si deprezza in un quadro normativo sempre più povero di tutele, ma quelle minime ancora rimaste in piedi, sarebbe il caso di applicarle in maniera rigida. In questo annuncio, inquietante nella sua normalità, balza all’occhio quel passaggio: “per conto di un amico”. In fondo anche questo è caporalato.
Salvatore Bruno