Sono scesi questa mattina in piazza i sindacati a Catanzaro per chiedere chiarimenti sul destino occupazionale dei circa quattromila tirocinanti di inclusione sociale da anni impiegati nelle pubbliche amministrazioni con le più svariate mansioni. A fine anno si concluderà il contratto e le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro al prefetto di Catanzaro per capire quali strumenti attivare per il rinnovo contrattuale.

Nella legge di Bilancio era stato infatti inserito un emendamento che prevedeva risorse utili alla nuova contrattualizzazione dei lavoratori per ulteriori 18 mesi, tuttavia, l'emendamento è poi saltato. Si chiede di inserirlo in una successiva legge con la relativa dotazione finanziaria, si stima un fabbisogno di circa 18 milioni. Al momento i sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl sono stati ricevuti in prefettura. 

«C'è stato un impegno da parte del prefetto a investire tutti gli attori protagonisti di questa vicenda, e quindi il Governo che attraverso la deputazione parlamentare aveva assunto degli impegni attraverso l'emendamento e poi la Regione», ha dichiarato al termine del confronto Angelo Sposato, segretario della Cgil Calabria.

«Noi abbiamo chiesto un tavolo interistituzionale con la Regione, con il Governo e Anci per discutere del destino di questi lavoratori. E abbiamo chiesto di sapere se la deputazione parlamentare che ha ritirato l'emendamento è nelle condizioni di rappresentarlo», ha aggiunto il sindacalista.

«Sono stati fatte delle promesse a questi lavoratori da anni, la Regione ha promesso la contrattualizzazione, non capiamo perché questa marcia indietro. Noi siamo qui per chiedere che quelle promesse siano mantenute attraverso un percorso chiaro di contrattualizzazione e la stabilizzazione. Ora siamo al dunque - ha incalzato - un conto è fare le promesse, un conto è mantenerle. La mobilitazione non finisce oggi, ma parte oggi. Se non avremo risposte alzeremo il livello della mobilitazione».

«Questa è una situazione creata volutamente» ha aggiunto il segretario confederale della Cisl, Enzo Musolino. «Abbiamo deciso di iniziare dalla prefettura di Catanzaro, abbiamo fatto assumere al prefetto l'impegno solido di costituire a breve un tavolo con tutti gli attori e le organizzazioni sindacali, il Governo, la Regione e la deputazione parlamentare perché noi non siamo alla ricerca di una soluzione pasticciata ma definitiva che porti a soluzione questa annosa vertenza».