I titolari di cartolibrerie catanzaresi già ad agosto hanno organizzato la vendita dei libri ma dal Comune i fondi non sono stati stanziati: «Sarà tre volte Natale? Non per noi»
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«Sarà tre volte Natale a Catanzaro? Di certo non per noi...» A dirlo sono i librai del capoluogo, ancora una volta sul piede di guerra contro l’amministrazione comunale, a causa del mancato rimborso dei libri scolastici destinati ai bambini delle scuole primarie. Ma occorre spiegare la vicenda spostando indietro il calendario, ad agosto, quando i librai cominciano ad organizzare, già nella torrida estate catanzarese, la vendita dei libri per le scuole elementari: il sussidiario dei linguaggi, quello delle discipline ed il libro di lingua straniera.
Un lavoro organizzato e coscienzioso: «Noi ci impegnano a recuperare tutti i libri già per il primo giorno di scuola - dicono- senza attendere l’arrivo del cosiddetto cedolino e senza, men che mai, chiedere alcun anticipo alle famiglie, ma anticipando noi stessi alle case editrici i soldi relativi al costo dei libri di testo. Una spesa non indifferente, peraltro, se si pensa al numero di libri necessari, per ogni bambino oltre agli aumenti che gli stessi libri hanno subito proprio negli ultimi anni. D’altra parte, ci sembra una bella conquista, per i bambini prima di tutto, per i genitori e per chi nella scuola fa formazione ed educazione. Accade però che, a tre mesi dall’avvio dell’ anno scolastico in corso, il Comune non ha ancora provveduto a rimborsaci, nonostante i fondi fossero già disponibili per tempo, in quanto stanziati dal Miur già nel mese di giugno. Fondi che a detta dell’amministrazione, sono però stati utilizzati per altre urgenze...».
E a nulla sono valse le rassicurazioni da parte del sindaco, in merito alla faccenda: “Sappiamo già - dicono infatti - che, nonostante qualche giorno fa, a seguito della nostra ultima protesta, ci sia stato risposto dall’ assessore al ramo che entro la metà del mese di gennaio ci verrà corrisposto il rimborso dovuto, ancora una volta non sarà così. La cosa che più ci rimarca -concludono- è che, di sicuro, per il prossimo anno scolastico saremo tutti costretti a chiedere alle famiglie di acquistare i libri di testo e saremo poi noi librai a rimborsare loro nel momento in cui l’Amministrazione provvederà a corrisponderci la quota dovuta. Tutto questo sarebbe davvero una grave lesione del diritto allo studio dei bambini del capoluogo, considerato che qui, lo ribadiamo, si parla di libri di testo destinati alla scuola primaria oltre che un danno alle tasche delle famiglie, specie quelle con più di un figlio da mandare a scuola e che già, ogni inizio di anno scolastico, si trovano a dover affrontare una spesa che sembra sempre più difficile da sostenere”.
l.c.