Una situazione del centro storico catanzarese ormai ai limiti del collasso, con una crisi socioeconomica che il Covid ha soltanto acuito, ma di certo originariamente dovuta alla mancanza di programmazione da parte dell’Amministrazione in carica. Che di certo non metterà a posto le cose con qualche ‘provvedimento tampone’ dell’ultima ora considerato come alla fine della consiliatura in corso manchino ormai all’incirca dodici mesi. Anzi, la Giunta guidata da Sergio Abramo lascerà semmai una pesante eredità a chi verrà dopo dal momento che il plurisindaco Abramo non potrà più ricandidarsi per il raggiunto limite di mandati consecutivi. Il malcontento è generalizzato, però, e basta dare uno sguardo alle bacheche social per rendersene conto.

15 giorni di "stop" per i lavori della fibra 

In alcuni casi si è infatti arrivati al paradosso, perché alla cronica grave condizione in cui versa l’ex cuore pulsante del capoluogo, svuotato in tutti i sensi del termine, si aggiungono scelte che lasciano sconcertati. Ci si riferisce ad esempio al provvedimento emanato poche settimane fa sul divieto di parcheggio in via Acri per ben 17 giorni, dal 14 al 31 maggio, per la posa in opera della fibra ottica. Strumento al giorno d’oggi essenziale, ma per la cui installazione non si può impedire a centinaia di cittadini di arrivare con l’auto nei pressi di casa e delle attività commerciali per quasi quattro settimane, peraltro in una delicata fase di ripartenza dopo le rigorose restrizioni imposte dalle misure Anticoronavirus. Impossibile che non ci fosse insomma un modo per evitare un simile impatto sui residenti del luogo, i quali si sono di conseguenza lamentati su Facebook talvolta anche ricorrendo a toni addirittura esasperati.

Parcheggi... chi li ha visti?

Ma a proposito di circolazione stradale ed esercizi pubblici del centro, un altro tema molto serio è quello delle aree di sosta la cui scarsità rende molto arduo recarsi con la macchina nei pressi di un negozio - magari per fare una compera al volo - senza rischiare l’immediata contravvenzione soprattutto in certi orari della giornata. Certo è pur vero che di auto su Corso Mazzini ne transitino fin troppe. Tanto che alcuni invocano persino l’isola pedonale. Ma la mancanza di spazi per la sosta, anche breve, invece esistenti in zone limitrofe quali via Indipendenza (dove la polizia locale è comunque spesso implacabile, malgrado appunto la possibilità di parcheggiare gratis per pochi minuti) rappresenta un grave impedimento all’arrivo di clienti anche cosiddetti occasionali.

La colletta per non chiudere

C’è poi il caso specifico di chi, dopo la chiusura delle scuole a causa del Covid, ma anche per lo spopolamento del centro di cui si è detto in premessa è costretto a lanciare una raccolta fondi per evitare la chiusura del proprio esercizio, nella fattispecie la cartoleria fumetteria Caravaggio. Si tratta di quella rilevata cinque anni fa dal giovane e coraggioso Emiliano Lamanna, tornato nella città d’origine sebbene potesse assai più comodamente sistemarsi altrove.

Una decisione che però rischia di pagare molto cara, rischiando di dover abbassare la serranda di un’attività da considerarsi non solo la fonte di sostentamento di questo ‘ostinato’ giovane bensì anche un piccolo luogo della memoria cittadina. Una culla della cultura locale in cui generazioni di studenti dagli anni Sessanta a oggi si sono fermati per acquistare un libro o materiale scolastico. Un altro pezzo della Catanzaro che fu in pericolo di chiudere i battenti per sempre.