Il consigliere comunale del gruppo Cambiavento interviene in merito alla situazione dei lavoratori dell'Istituto di vigilanza diurna e notturna, in attesa degli stipendi ormai da mesi
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«I diritti non sono favori da concedere. È il caso di ricordarlo e di scandirlo a chiare note in una Regione come la Calabria ed in una città come Catanzaro dove l’assuefazione al peggio narcotizza ogni forma di reazione. Nessuna “gentile concessione”, nessuna “cortesia” bensì la semplice legittima rivendicazione di ciò che è dovuto». Il consigliere comunale del gruppo Cambiavento Gianmichele Bosco si schiera dalla parte dei lavoratori catanzaresi con problematiche diverse.
«Si va da quelli che prestano servizio alla Sieco, ditta che si occupa dell’igiene urbana, ai dipendenti dell’Abramo Printing passando a chi è impiegato nelle partecipate del Comune di Catanzaro, Amc e Catanzaro Servizi. Da qualche tempo però si sono aggiunti anche i dipendenti dell’Istituto di Vigilanza privata notturna e diurna di Catanzaro. Circa duecento lavoratori stanno vivendo in situazione di estrema instabilità a causa dei ritardi nella percezione degli stipendi - sottolinea Bosco - tutto questo avviene da diversi mesi nel silenzio più totale da parte delle istituzioni. Abbandonati a loro stessi e senza santi in paradiso. Non si può più tollerare che chi ha prestato la propria attività lavorativa non venga retribuito secondo i contratti e la legge. Gli arretrati fanno impallidire. Stiamo parlando di compensi non ancora corrisposti che vanno dalle 3 alle 9 mensilità. In tutta questa fase, però, le istituzioni calabresi sono rimaste totalmente inermi di fronte a questa drammatica situazione. Alla luce di questi silenzi - conclude il consiglere comunale di opposizione - chiedo ufficialmente un incontro fra il Prefetto e i vertici aziendali al fine di trovare un’immediata soluzione chiarendo sin da subito che il tempo delle promesse è già abbondantemente scaduto e che i diritti dei lavoratori non sono un optional».