«Gli effetti diretti ed indiretti del caro energia con la produzione agricola e quella alimentare ha portato le aziende agricole in una situazione così critica che per molti significa cessazione dell’attività o comunque diminuzione degli investimenti produttivi». A lanciare l'allarme è Coldiretti Calabria, che sottolinea come l'aumento dei costi di produzione stia portando gli agricoltori a lavorare in una condizione di reddito negativo.

«Uno tsunami che si è abbattuto sulle aziende agricole con rincari per gli acquisti di concimi, imballaggi, gasolio, attrezzi e macchinari che hanno messo in crisi i bilanci. Gli aumenti nelle campagne – continua la Coldiretti – sono rilevanti e non sostenibili e l’intera filiera agroalimentare si trova a fronteggiare forti aumenti».

Coldiretti Calabria ha elaborato un report nel quale registra l’impennata dei prezzi su alcuni prodotti, dovuta alla guerra in Ucraina. «Certamente una situazione non tranquillizzante per il settore in un momento in cui si è aperto uno scenario di accaparramenti, speculazioni e incertezza che deve spingerci a difendere la sovranità alimentare».

Ecco alcuni dei rincari riguardanti la filiera agroalimentare, registrati nel report di Coldiretti: tetrapack +15%; bottiglie e vasetti di vetro +30%; cartoni di imballaggio +45%; etichette +35%; tappi in metallo +40%; tappi in sughero +20%; contenitori in plastica +70%; cassette in legno +75%; fertilizzanti +170%; trasporto su gomma +30%; lavorazioni dei terreni +70%.