L'escalation dei listini dei carburanti alla pompa è costata in soli 6 mesi agli italiani oltre 9 miliardi per i maggiori costi di rifornimento alle auto. Nello stesso periodo lo Stato ha incassato oltre 25 miliardi a titolo di Iva e accise su benzina e gasolio.

Lo rivela una indagine di Consumerismo e del centro ricerca di Alma Laboris Business School, società specializzata in master, che ha analizzato l'andamento dei listini alla pompa degli ultimi 6 mesi per capire quanto sia costato alla collettività il "caro-carburante" e quanto abbia guadagnato lo Stato grazie ai rincari alla pompa.

Le indagini di Antitrust e Finanza

L'Antitrust già una settimana addietro ha reso noto di voler approfondire la questione rialzi dei prezzi dei carburanti. «A seguito dello straordinario aumento dei prezzi della benzina e del gasolio che si è registrato negli ultimi giorni nonché delle numerose denunce ricevute», l'Autorità aveva notificato in data 18 marzo 2022, dettagliate richieste di informazioni alle maggiori compagnie petrolifere avvalendosi anche dell'ausilio della Guardia di Finanza.

L'obiettivo, spiega l'Autorità in una nota, «è quello di approfondire le ragioni di tali aumenti e, nel caso, valutare la sussistenza di spazi per un possibile intervento circoscritto soltanto all'ipotesi di un'eventuale violazione delle norme in materia di abuso di posizione dominante o di intese restrittive della concorrenza».