Il caro gasolio e i costi in costante aumento dell’energia elettrica rischiano di mandare in default i Comuni. Conti alla mano, tra bollette salate e prezzi di carburante alle stelle, il fallimento soprattutto per i centri più piccoli è più reale che mai. Non solo. Lo stress economico rischia di pesare in maniera ancor più grave sulle famiglie già provate dall’emergenza pandemica, dalla crisi economica e dalla mancanza di prospettive occupazionali. Un quadro allarmante emerge dalle parole del sindaco di Gerocarne, Vitaliano Papillo: «Gli aumenti – ci spiega- impattano sempre con maggiore violenza sui Comuni e di riflesso sulle famiglie. C’è la necessità di affrontare insieme alle alte istituzioni la questione oppure per i nuclei familiari nonché per gli enti locali sarà un vero e proprio massacro economico».

I costi per la pubblica illuminazione

Il primo cittadino di Gerocarne ha già avuto primi riscontri del caro energia: «Facendo un raffronto tra quanto pagato nel trimestre di settembre e nel trimestre di dicembre solo per la pubblica illuminazione abbiamo pagato 15mila euro in più». Le prospettive sono tutt’altro che rosee: «Sono stato già avvisato, la prossima bolletta sarà ancora più pesante. Mi è stato prospettato un aumento di circa 30mila euro. È un problema enorme e se continua così il nostro ente come tanti altri piccoli comuni rischia di capitolare». A ciò poi si aggiungono i costi per l’energia consumata nelle scuole, nel Comune, negli impianti gestiti dal municipio stesso.

Gli aumenti per lo scuolabus e la mediazione del Comune

Altro aumento riguarderà il costo del servizio scuolabus: «Con l’aumento del caro carburante il prezzo dei biglietti aumenta. Ma come si può pensare di gravare ulteriormente sulle famiglie? Cercheremo di ammortizzare i costi, il Comune farà la sua parte. Ci sono famiglie con due/tre figli, come potrebbero far fronte a queste nuove spese?», aggiunge il sindaco Papillo. Il problema scuolabus a Gerocarne è assai sentito: «Abbiamo la necessità di trasportare quotidianamente gli studenti dalle frazioni, tra cui Ariola e Sant’Angelo a Gerocarne dove si trova la scuola. Le distanze ci sono e nelle frazioni non ci sono più plessi aperti. Quale potrebbe essere l’alternativa?».

I contributi per i libri

Il sindaco ha poi affrontato un altro tema ovvero quello dei buoni libri per i ragazzi frequentanti le medie: «Vista l’esiguità della popolazione scolastica il Comune ha ricevuto dalla Regione la somma di poco più di 1400 euro. Facendo 4 conti rapidi: a Gerocarne per una quarantina di alunni di scuola media a ogni famiglia spetterebbero 50 euro a fronte di una spesa complessiva per tutti i libri di testo di circa 320/380 euro».

Papillo però tiene a precisare: «È vero che il contributo libri gratuiti (o parzialmente gratuiti) viene erogato in base ad una legge nazionale. Ma se cresce il peso del contributo significa che anche il numero dei beneficiari è più alto. A conti fatti cambia il numero degli alunni, varia il fondo ma non l’entità del contributo finale destinato alle famiglie».

Per il primo cittadino «Parlando di scuola dell'obbligo è “un'elemosina” vergognosa nei confronti di nuclei familiari che affrontano sacrifici enormi per mandare avanti la baracca. Il tutto – conclude Papillo - in realtà territoriali con particolari problematiche a cui quest'altra non può che essere assommata a quelle che determinano l'abbandono scolastico».

LEGGI ANCHE: I benzinai temono per la propria incolumità: «Non c’entriamo con gli aumenti, la polizia ci protegga»
Al distributore tra sconcerto e rassegnazione: calabresi spiazzati dagli aumenti del carburante

Carburante, prezzi da incubo in tutta la Calabria: costi e cifre provincia per provincia

Rincari gas ed energia, il sindacato Fisascat Cisl: «Aumenti anche del 150%. A rischio consumi e lavoro»