È scontro tra sindacati sugli effetti del sussidio governativo. Il responsabile di zona Guido replica al segretario nazionale della Confial Di Iacovo: «Le cause vanno ricercate nella diffusa irregolarità nel settore stagionale»
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Si va verso lo scontro sindacale sull’utilizzo del reddito di cittadinanza e sulle tesi riportate, e in parte condivise, dal segretario generale nazionale della Confial Benedetto Di Iacovo secondo il quale si fa fatica a reperire manodopera stagionale dopo l’attivazione del sussidio. Insorge sul punto Giuseppe Guido, segretario generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno, che bolla come «falsa e lontana dalla realtà» la tesi sostenuta dal collega sindacalista.
«Le cause della difficoltà a reperire personale vanno ricercate nella diffusa irregolarità nei settori ad alta necessità di lavoro stagionale, il diffondersi della applicazione di “contratti pirata” soprattutto nel turismo, l’estendersi dei contratti part/time involontari ed un'elevata precarizzazione del lavoro; azioni che hanno portato al progressivo ed inesorabile impoverimento del lavoro, che rende meno interessanti le opportunità occupazionali».
Secondo il rappresentante della Cgil «la ripresa potrà e dovrà essere un'opportunità per un rilancio della economia territoriale con a fondamento il lavoro dignitoso, il rilancio delle filiere agricole che puntino sul prodotto di qualità, ma soprattutto il lavoro, l’occupazione ed i servizi. Continuare, quindi, puntualmente a lamentarsi riguardo all'assenza di personale è pratica totalmente inutile e priva di risultati importanti! Per individuare le soluzioni più adeguate, la Cgil comprensoriale propone alle associazioni di categoria un confronto, partendo dalla corretta applicazione dei contratti collettivi di lavoro firmati dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative, dalla diffusione della cultura della regolarità nelle assunzioni e della legalità, dal promuovere e sostenere la formazione per qualificare il lavoro e migliorare la qualità del servizio e del prodotto offerto».