VIDEO | Parte Inside out che ha di mira al recupero dei reclusi appartenenti al circuito di media sicurezza. È frutto di una sinergia con la Caritas
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«Questo progetto che va nella direzione della riabilitazione, dell'inserimento in società dignitosamente non può che avere la gioia del mio cuore». Così l'arcivescovo metropolita, Vincenzo Bertolone, ha commentato l'avvio del progetto Inside Out realizzato d'intesa con la casa circondariale di Catanzaro che ha di mira il reinserimento lavorativo dei detenuti ristretti nella casa circondariale di Catanzaro. E' il frutto di un bando che ha coinvolto fattivamente il Centro Calabrese di Solidarietà, che gestirà attraverso le borse lavoro l'impiego di otto detenuti appartenenti al circuito di media sicurezza.
«Il lavoro, sicuramente, fondamentale per ridare dignità ai soggetti - ha commentato la direttrice della casa circondariale, Angela Paravati - E in questo progetto uno degli assi sono le borse-lavoro. Quindi la possibilità per i detenuti di lavorare all'esterno e quindi poter avere quella retribuzione che purtroppo è uno degli elementi che li fa sentire più in colpa perchè diventano un peso per la famiglia. Questo li può aiutare a ricominciare e a ricostruire un nuovo percorso».
I detenuti saranno impiegati in ditte o strutture parrocchiali afferenti alla Caritas svolgendo attività socialmente utili o di pubblica utilità. «Un'equipe - ha aggiunto ancora la direttrice - si farà carico della selezione tra i detenuti che non hanno caratteri di pericolosità per l'esterno, non hanno legami con il territorio e che hanno intrapreso già all'interno un percorso di ricostruzione di sè stessi».
Luana Costa