Un altro no si aggiunge al fronte di coloro che si oppongono alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta di quello di Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e da sempre orgoglioso delle sue origini meridionali. Per il magistrato la faraonica opera risponderebbe solo a delle scelte politiche. Lo ha dichiarato a Sky, denunciando senza remore la mancanza di senso nell’immaginare un’opera pubblica simile in mancanza di adeguati impianti infrastrutturali nella zona. A partire dalla Salerno Reggio Calabria, arteria mai finita, simbolo di un Meridione eternamente vittima dei propri paradossi interni.

“Costruire il Ponte di Messina è una scelta politica – ha aggiunto ancora -ma non si possono non fare le opere pubbliche per paura del rischio di infiltrazioni della criminalità. Non saremmo uno Stato credibile. Mi chiedo però se sia utile".

 

Soltanto dieci giorni fa il premier Renzi si era espresso positivamente sul ponte, seppur mettendo dei paletti. Per il leader del Pd l’opera si farà ma è prioritario prima portare a termine quelle incompiute. E il pensiero non può che andare alla Salerno Reggio Calabria, ma anche ai chilometri di strade calabresi e siciliane dissestate e pericolose.

 

Tiziana Bagnato