«C’è da chiedersi cosa e come la decisione di merito potrà essere assunta visto che il Tar nel provvedimento di sospensione già concesso ha avuto, implicitamente, riguardo anche al merito del procedimento promosso da Milena Gabriele avendo chiaramente rilevato un vulnus alle ragioni ed interesse della Gabriele». E' quanto scrivono i legali della titolare della stazione di servizio posta lungo Viale Mancini, a commento della sentenza con la quale il Consiglio di Stato ha deciso di annullare il precedente dispositivo con cui il Tar aveva disposto una modifica del progetto della metrotramvia e del Parco del Benessere, per evitare che il cantiere potesse danneggiare il vicino distributore di carburante.

Fiducia nella giustizia

«Nessuna enfasi prima e nessuno sconforto dopo da parte della nostra assistita - aggiungono - solo certezza nella giustizia. Non voglia perciò, il sindaco, andare a sbandierare un provvedimento che avrà effetto temporaneo fino all’udienza del 14 marzo, data in cui lo stesso organo giudiziario deciderà collegialmente e definitivamente se sospendere o meno i lavori. La guerra deve ancora concludersi. Milena Gabriele saprà rappresentare le proprie ragioni anche davanti al Consiglio di Stato e comunque, ha già in serbo altri elementi di giudizio da rappresentare».

Questione complicata

Sono due le questioni aperte davanti alla magistratura amministrativa. La prima si risolverà il 14 marzo prossimo davanti al Consiglio di Stato: si entrerà nel merito della richiesta di sospensiva del cantiere e di modifica del progetto. Per la seconda si dovrà attendere il 25 settembre, quando il Tar affronterà il tema della legittimità degli atti adottati per avviare l’opera e per interdire contestualmente il traffico veicolare lungo Viale Mancini. L’azione giudiziaria è stata avviata da Milena Gabriele, titolare di una stazione di servizio posta in prossimità del cantiere, la quale lamenta un sensibile calo del fatturato, vicino al settanta per cento, riconducibile alla parziale chiusura della strada. Per entrambe le udienze in calendario, i legali dell’imprenditrice sono pronti a dare battaglia.