È la proposta del commissario Pugliese per sostenere le attività produttive con problemi di liquidità e accesso al credito e aiutarle a risollevarsi dall’emergenza economica dovuta alla pandemia
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Accelerare le procedure di confisca, in presenza dei presupposti, per mettere i beni sequestrati a imprenditori e professionisti, accusati di essere vicini alla criminalità organizzata, nella disponibilità delle piccole aziende in crisi per la situazione economica dovuta alla pandemia e che ne facciano richiesta. È la proposta del commissario straordinario della Camera di Commercio di Crotone, Alfio Pugliese, a seguito dell’ennesimo provvedimento di sequestro compiuto nell’odierna operazione antimafia Perseverance.
Problemi di liquidità
«Ormai già dagli anni Ottanta l’economia legale è pervasa dalla presenza di capitali che derivano da operazioni illecite: imprese apparentemente sane che, invece, si sostentano con danaro sporco e che, grazie a tale ingente liquidità, mettono in atto una concorrenza sleale con le aziende operanti nel rispetto delle norme. Purtroppo –spiega Pugliese in una nota - le aziende sane stanno affrontando grandi problemi di liquidità dovuti alla situazione economica del territorio, già critica e drammaticamente peggiorata a seguito della pandemia».
L’accesso al credito
«Il difficile accesso al credito non fa che acuire tale criticità, ecco perché – prosegue il commissario dell’ente camerale - l’assegnazione dei beni confiscati alle aziende darebbe loro un certo sollievo e ripristinerebbe un equilibrio sul mercato, restituendo la competitività persa a seguito della concorrenza sleale dovuta all’infiltrazione criminale nell’economia sana. Inoltre, anche le ingenti somme di denaro sequestrate devono essere messe immediatamente a disposizione per l’accesso al credito come strumento di prevenzione usura, avvalendosi delle opportunità offerte dalla legge 108 articolo 15, che prevede tali attività a sostegno delle imprese. Tali fondi devono essere incrementati soprattutto in questo periodo di Covid in cui è notevolmente aumentata la necessità di liquidità e, quindi, anche il rischio di usura dovuto allo stato di disperazione e di confusione psicologica sofferta dagli imprenditori in tali momenti di difficoltà».
Collaborazione con l’Agenzia dei beni confiscati
«In tal senso le Camere di Commercio stanno già operando con l’Agenzia dei beni confiscati e hanno reso disponibile, nell’ambito dell’iniziativa Spazi per ricominciare un elenco di beni assegnabili alle imprese richiedenti – conclude Pugliese – Possiamo affermare senza ombra di dubbio che la Camera di commercio di Crotone è sempre più vicina alle imprese e alle esigenze del territorio, vicina alle Forze dell’Ordine e della Magistratura contro qualsiasi forma di criminalità».