Per i pentastellati serve intervento ministeriale per fare chiarezza su una «vicenda che rischia di esplodere in tutta la sua gravità». Oggi torna a riunirsi il tavolo di garanzia, ieri riunione preliminare della proprietà con il potenziale acquirente
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La crisi dell’Abramo Customer Care va affrontata in sede ministeriale. Per questo i parlamentari calabresi del Movimento 5 Stelle hanno scritto al Mise e al Ministero del Lavoro per sollecitare «ciascuno nell’ambito delle rispettive competenze, la convocazione di un tavolo congiunto urgente, già richiesto da singoli deputati e dalle associazioni sindacali». A firmare la missiva sono i deputati del M5S Elisabetta Barbuto, Giuseppe D’Ippolito, Anna Laura Orrico, Elisa Scutellà, Riccardo Tucci, Massimo Misiti, Alessandro Melicchio, Federica Dieni, Paolo Parentela, Giuseppe Fabio Auddino e l’europarlamentare Laura Ferrara.
Tavolo di crisi
«Abbiamo deciso, tutti insieme, di rivolgerci al Ministro dello Sviluppo Economico ed al Ministro del Lavoro – fanno sapere i parlamentari pentastellati – per rinnovare la richiesta di affrontare in sede ministeriale, questa vicenda che rischia di esplodere in tutta la sua gravità nei prossimi mesi provocando, nella peggiore delle ipotesi, la perdita del posto di lavoro di oltre tremila persone tra la Calabria, la Sicilia ed il Lazio (anche se la maggior parte dei dipendenti si concentra nelle sedi di Crotone, Catanzaro e Cosenza) e che andrebbe ad aggravare la piaga occupazionale del territorio calabrese ed è inutile sottolineare come le conseguenze sarebbero gravissime a livello economico e sociale».
I sottoscrittori della lettera – appellandosi a tutti i deputati di ogni forza politica a sostenere l’istanza - chiedono «di fare chiarezza sulla intera situazione con l’obiettivo preciso di salvaguardare il posto di lavoro di oltre tremila persone» perché «non risultano chiari i termini della vicenda né le determinazioni della società Abramo».
Incontro con System House
Ieri pomeriggio, intanto, la proprietà dell’Abramo ha incontrato il rappresentante della System House, unico potenziale acquirente dopo il ritiro dell’offerta del fondo irlandese Heritage. Un tavolo preliminare sollecitato dal deputato di Forza Italia Sergio Torromino «per fare il punto della situazione attuale ma soprattutto per fare sintesi affinché si possa presto addivenire ad una risoluzione che abbia come unico fine la salvaguardia dei lavoratori».
Torromino ricorda «che ogni decisione è in capo al Tribunale di Roma unico titolato a determinarsi sulle sorti della azienda, ma la sinergia è estremamente necessaria tra tutte le parti, Istituzioni, aziende, sindacati in quanto non parliamo di immobili bensì di persone, di famiglie che vivono mesi drammatici, stremati psicologicamente ed economicamente, ai quali va il mio pensiero e la solidarietà, oltre e soprattutto ad un impegno costante, nel portare all’attenzione del Governo centrale la drammaticità della situazione, nell’essere promotore di incontri tra le parti e di chiedere l’apertura di tavoli di crisi».
Oggi il tavolo di garanzia
Oggi pomeriggio alle 16 tornerà a riunirsi in videoconferenza il tavolo di garanzia istituito dal Comune di Crotone. La riunione, convocata dal presidente del Consiglio comunale, Giovanni Greco, vedrà la partecipazione del sindaco Vincenzo Voce, dell’assessore alle Attività Produttive Luca Bossi e di una rappresentanza dei consiglieri comunali. Sono stati invitati la proprietà, i parlamentari del territorio, la Regione Calabria e i sindacati.
Ieri, sulla vicenda, si è registrato anche l’intervento dell’arcidiocesi di Crotone-Santa Severina che, schierandosi al fianco dei dipendenti, ha fatto appello a politica e istituzioni affinché si impegnino nella salvaguardia dei posti di lavoro. Due giorni fa, infine, i sindacati hanno proclamato lo stato d'agitazione.