Nel cambio di appalto per il servizio Customer di Poste Italiane da Abramo Customer Care a System House, 106 dei 440 lavoratori impiegati tra Roma e Crotone sulla commessa rischiano restare fuori. A lanciare l’allarme erano stati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni, spiegando che in un incontro con le due aziende interessate dalla procedura erano «emerse pesanti discrasie numeriche tra il numero di lavoratori comunicati dalla Abramo CC in fase di gara e quelle effettivamente in servizio all’atto della aggiudicazione».

Gli esuberi

A tal proposito, Fabio Tomaino, segretario generale della Uil di Crotone, spiega che «la pianta organica impiegata sulla commessa di Poste Italiane è cambiata perché a cavallo dell’anno pandemico ci sono stati picchi di traffico che hanno richiesto nuove figure professionali».

I lavoratori considerati in esubero – 87 risorse operative (56 tempi indeterminati su Crotone e 31 contratti di somministrazione su Roma) e 19 unità di staff – potrebbero, così, non vedersi riconosciuta la continuità occupazionale e non beneficiare della clausola sociale.

Le sigle sindacali hanno bollato come «irricevibile questa proposta, specie per attività in appalto di una committenza a capitale pubblico con ricavi miliardari», annunciando di essere pronte alla mobilitazione. «Il problema sarebbe facilmente superabile – aggiunge Tomaino – se ci fosse un’attenzione del Mise e un senso di responsabilità da parte di Poste Italiane, che è a capitale pubblico».

Verso la risoluzione

Poche ore dopo, sono stati gli stessi sindacati a comunicare l’apertura di Poste Italiane che «ha avviato una proficua interlocuzione con l'azienda subentrante System House per agevolare la sottoscrizione di un accordo di clausola sociale che tenga conto di tutto il personale in forza sulla commessa e possa inoltre offrire possibilità anche al personale di staff inserito negli elenchi da Abramo CC».

Uno spiraglio dunque per garantire la piena continuità occupazionale, che consente a Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni «a riprendere la discussione al tavolo» per arrivare a sottoscrivere «un accordo che preveda il passaggio a System House, a partire anche dal prossimo 22 novembre, mantenendo profili orari contrattuali, livelli, scatti di anzianità ed art.18».

Il futuro di Abramo CC

Intanto, c’è attesa sulle sorti dell’Abramo Customer Care, società in concordato preventivo che occupa circa 3 mila lavoratori in Calabria. Il 13 ottobre scorso, è stata presentata al Tribunale di Roma una nuova proposta di acquisizione da parte di una società di nuova costituzione, compartecipata da System Data Center e Invitalia, con il coinvolgimento della stessa proprietà. Sul progetto dovrà esprimersi il Tribunale di Roma che ha deciso di riconvocare le parti dopo la decisione di Invitalia prevista per il mese di novembre.