VIDEO | Nel centro della Locride che registra il più alto numero di contagi, commercianti e partite Iva hanno organizzato un sit-in per chiedere interventi su lavoro e sanità
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Anche a Bovalino, il paese con il numero più alto di casi di Coronavirus della Locride, i commercianti e i titolari di partita Iva sono scesi in piazza con striscioni e megafoni per un sit-in pacifico contro l’istituzione della zona rossa in Calabria. A preoccupare i manifestanti, oltre alla crisi economica, è l’emergenza sanitaria, venuta a galla negli ultimi giorni dopo le dichiarazioni choc dell’ex commissario Cotticelli.
«Siamo il cuore economico della Calabria e dell’Italia – tuonano - con le nostre tasse si pagano le pensioni e i lavoratori pubblici e non siamo aiutati da nessuno. Non possiamo andare avanti con il bonus di 600 euro. Abbiamo un ospedale a Siderno chiuso da anni. Chiediamo che venga adibito a centro Covid. Perché in Calabria devono mandare commissari appartenenti alle forze dell’ordine? – affermano i cittadini – Abbiamo tante persone perbene. Qui non è tutto e solo ‘ndrangheta».
Gli organizzatori hanno manifestato le intenzioni di tenere, nonostante tutto, le loro attività aperte e di predisporre dei punti di raccolta dove consegnare in segno di protesta le tessere elettorali. «Fin quando non avremo in questo territorio una sanità efficiente e ospedale aperti e attrezzati non solo per il Covid, noi non andremo a votare».