La giunta di Scalea delibererà un atto di indirizzo finalizzato alla proroga delle concessioni demaniali fino al 31 dicembre 2024. Lo ha annunciato il sindaco Giacomo Perrotta, appellandosi a quanto previsto in materia dalla Legge Draghi, al termine di una riunione tenutasi in Comune insieme a tecnici ed esperti del settore balneare. Quella di Perrotta è una decisione destinata ad essere emulata dai colleghi di tutta la regione (a cui è affidata la gestione dei beni demaniali in virtù di una legge regionale) che intendono salvare la prossima stagione estiva ed eludere le lungaggini burocratiche che stanno accompagnando l'applicazione della cosiddetta "Bolkestein", la direttiva europea che si propone di favorire la libera circolazione dei servizi all'interno degli Stati membri dell'Unione europea. D'ora in poi, le concessioni demaniali che consentono agli imprenditori di gestire i lidi sulle spiagge italiane non saranno più rinnovate in automatico alla scadenza con un accordo diretto pubblico-privato, ma si dovranno indire delle gare pubbliche a cui tutti potranno partecipare.

Settore turistico motore dell'economia locale

La città di Scalea, com'è noto, vive prettamente di turismo, che si concentra per gran parte nei mesi estivi. Lidi e stabilimenti balneari, che sono oltre cento, rappresentano quindi il motore dell'economia locale. Di conseguenza, al netto della burocrazia, le sorti di migliaia di famiglie non non possono essere demandate al destino. «Quello che possono dire ai miei concittadini - ha assicurato Perrotta - è che almeno fino al 31 dicembre 2024 potranno lavorare in tranquillità, ma nell'arco dell'anno rimarremo in attesa di quanto il governo - incaricato di indicare le modalità di applicazione della direttiva, ndr - stabilirà con l'Unione Europea». All'incontro in municipio ha preso parte, tra gli altri, anche Antonio Giannotti, presidente Sib Calabria.

Una pronuncia del Tar frena gli entusiasmi

Data la particolarità della situazione, è però necessario usare prudenza, alla luce del fatto che ancora oggi le linea guida per l'applicazione della direttiva europea non sono chiare. Proprio nella giornata di ieri, una pronuncia del Tar Calabria ha fenato i facili entusiasmi. Dopo aver respinto il ricorso presentato da un imprenditore balneare del versante ionico, ha ribadito che le proroghe per le concessioni demaniali sono illegittime, «ritenendo che fino al 2023 il Governo italiano avesse modi e tempi per risolvere la questione». Ma il verdetto potrebbe essere ancora impugnato e discusso nelle aule del Consiglio di Stato. Nel frattempo, il governo di Giorgia Meloni dovrà trovare una soluzione, che vada bene per tutti.