Un'assemblea pubblica partecipata ha acceso il dibattito sul futuro del porto di Corigliano Rossano. Da una parte il comitato "Giù le Mani dal Porto", dall'altra il sindaco Flavio Stasi e il vice sindaco Maria Salimbeni. Al centro del contendere il progetto di sviluppo portuale proposto dalla multinazionale Baker Hughes. 

Preoccupazioni per l'occupazione, l'ambiente e la salute sono state le principali criticità sollevate dal comitato e dai cittadini presenti. Dubbi sull'effettivo assorbimento occupazionale e sulla sostenibilità delle promesse di lavoro, timori per l'impatto ambientale e l'inquinamento, richieste di maggiore trasparenza e coinvolgimento della comunità nelle decisioni.

Leggi anche

Il sindaco Stasi ha ascoltato le critiche e ha promesso di prendere in considerazione ogni punto sollevato. Ha sottolineato l'importanza di un confronto aperto e costruttivo, ribadendo la necessità di «vagliare attentamente tutti gli aspetti del progetto». Il comitato ha offerto una piattaforma per esprimere preoccupazioni e criticità relative al progetto portuale in corso, sollevando dubbi sulla sua validità e sui suoi impatti sul territorio e sull'occupazione locale. Uno dei punti centrali è stato l'iter amministrativo condotto dall'autorità di sistema, oggetto di contestazione da parte dei partecipanti all'assemblea. In particolare, sono stati sollevati dubbi riguardo all'effettivo assorbimento occupazionale previsto dal progetto portuale, con alcune voci che mettono in discussione la sostenibilità delle promesse di creazione di posti di lavoro. La possibilità di spostare l'insediamento portuale nella zona industriale è stata proposta come alternativa, suscitando un vivace dibattito tra i presenti.

Leggi anche

Oltre alle questioni economiche, si è parlato anche di problematiche di carattere ambientale legate al progetto portuale, con preoccupazioni riguardanti il possibile impatto negativo sulla salute e sull'ecosistema locale.  La tutela dell'ambiente e la salvaguardia delle risorse naturali sono emerse come priorità condivise da parte della comunità. Il sindaco Flavio Stasi e il vice sindaco Maria Salimbeni hanno ascoltato attentamente le preoccupazioni e le critiche dei cittadini, promettendo di prendere in considerazione ogni punto sollevato durante l'assemblea. Hanno sottolineato l'importanza del coinvolgimento della comunità nella definizione dei progetti di sviluppo locale e si sono impegnati a valutare attentamente le diverse proposte emerse.

La prudenza del sindaco Stasi 

Le dichiarazioni dettagliate del Sindaco Flavio Stasi riflettono un approccio aperto e prudente rispetto al progetto portuale e alle questioni ad esso correlate. Il primo cittadino ha sottolineato che «l'amministrazione comunale non ha mai adottato una posizione di preclusione riguardo al progetto, ma ha sempre insistito sull'importanza della correttezza delle procedure». Ha evidenziato la «necessità di verificare attentamente ogni aspetto del progetto» e ha rimarcato che «le richieste di chiarimenti non riguardano solo questioni formali, ma sono necessarie per garantire la correttezza delle procedure stesse, che devono essere rispettate per tutti, sia per quanto riguarda l'occupazione sia per la tutela ambientale e altri settori».

Leggi anche

Il sindaco ha ribadito la sua cautela nel processo decisionale, considerandola un equilibrio necessario per valutare tutte le condizioni in gioco. Ha riconosciuto che «potrebbero esserci ricorsi giudiziari», ma ha espresso la speranza che ciò possa essere evitato, specialmente considerando l'importanza degli investimenti e la sensibilità delle questioni coinvolte per la comunità, soprattutto in un momento di difficoltà occupazionale.  Ha inoltre accennato alla prossima campagna elettorale, riconoscendo che alcune questioni potrebbero diventare argomento di dibattito politico, come ad esempio il progetto della baker hughes.

Pronti a scendere in piazza  Rosa Silvana Abate,  ex parlamentare e membro del Comitato "Giù le Mani dal Porto", ha espresso soddisfazione per l'esito dell'assemblea e ha sottolineato l'importanza delle osservazioni fatte dal sindaco durante l'incontro. In particolare, ha evidenziato che «il progetto di concessione nel porto presenta varie "zone grigie"», ossia aree di incertezza o ambiguità che richiedono ulteriori chiarimenti e approfondimenti. Il Comitato continuerà a studiare il caso e a chiedere chiarezza, sia dal punto di vista istituzionale che riguardo alla salute dei cittadini. Abate ha posto l'accento sulla «necessità che il sindaco difenda il territorio» e ha richiesto la certezza che le attività portuali non abbiano ricadute negative sulla salute dei residenti. Ha sottolineato «l'importanza del principio di precauzione, riconosciuto anche a livello europeo, che permette l'applicazione di misure preventive quando vi è anche solo un sospetto di possibili danni alla salute». Il sindaco ha chiarito la possibilità di emettere un'ordinanza nel caso vi siano dubbi sulla sicurezza e sulla salute dei cittadini, ma Abate ha dichiarato che «il Comitato continuerà a richiedere risposte scritte e documentazione dettagliata». Se necessario, il Comitato «è pronto a scendere in piazza per difendere il territorio e la salute dei cittadini, soprattutto considerando la mancanza di trasparenza e dialogo da parte delle autorità competenti».