Il presidente Agostinelli: «Procedure accelerate grazie alla Zes. Da lunedì lavoriamo all’insediamento». Ma l’amministrazione Stasi non fornisce il parere di conformità urbanistico-edilizia
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«Tutti i porti calabresi rientrano nella Zes e noi stiamo utilizzando gli strumenti che quella normativa ci affida per velocizzare le istruttorie dei nuovi insediamenti. Oggi scade il termine per la conferenza dei servizi e da lunedì autorizzeremo il progetto: avremo così un nuovo insediamento industriale nel porto di Corigliano». La dichiarazione di Andrea Agostinelli, a margine di un congresso sulla Zes tenutosi a Catanzaro, non lascia spazio ad interpretazioni e dall’inizio della prossima settimana l’Autorità di sistema portuale dei mari Tirreno meridionale e Jonio sarà concentrata sull'attivazione di tutte le procedure propedeutiche all’avvio dei lavori.
Una decisione, quella del presidente dell’autorità portuale, che di certo non troverà d’accordo il comitato “Giù le mani dal porto” che per sabato pomeriggio alle 16,30 ha organizzato un’assemblea pubblica a Schiavonea. Ma non trova d’accordo – probabilmente per i metodi e non solo – anche l’amministrazione comunale.
Nelle scorse settimane il sindaco, Flavio Stasi, aveva apprezzato l’idea proposta dalla multinazionale americana, ma nonostante sia scaduta oggi, la seconda conferenza dei servizi, il comune di Corigliano Rossano non ha rilasciato – al momento – alcun parere di conformità urbanistico-edilizia. Dal Municipio vogliono vederci chiaro fino in fondo e nonostante l’Autorità portuale vanti poteri speciali definiti proprio dalla Zes, l’obiettivo degli amministratori è capire fino a che punto Agostinelli possa far leva su un piano regolatore portuale datato 1971.
La posizione dell’amministrazione comunale
Dopo la sortita dell’ammiraglio, dal Palazzo di Città è stata diramata una nota. Nel ricordare come l'amministrazione comunale abbia espresso interesse per la proposta, gli amministratori ritengono «inderogabile» una pianificazione generale sul porto, «un piano di rilancio complessivo ed una svolta concreta rispetto agli investimenti programmati da tempo, con particolare riferimento alla banchina crocieristica, agli interventi in favore della marineria, alla nautica di diporto». Il governo di città, in fase di prima Conferenza dei Servizi aveva espresso un primo dissenso di carattere tecnico-amministrativo rispetto al progetto, per più ordini di ragioni.
Uno di carattere strategico, più pertinente alle interlocuzioni tra Comune, Autorità di Sistema, Regione e proponente, l'altro tecnico.
Dal punto di vista strategico «l'impegno assunto dal presidente della Regione – ricordano da Palazzo Bianchi – è stato certamente importante e soddisfacente. Sul piano della pianificazione e del rilancio complessivo e sostenibile del porto, il Comune ha raccolto da parte della Autorità di Sistema una disponibilità preliminare a sottoscrivere un protocollo di intesa o Accordo di Programma finalizzato a salvaguardare le vocazioni principali della infrastruttura. L'idea dell'Amministrazione è di definire tutte le altre banchine con l'esclusivo utilizzo della marineria ed a fini turistici, con servizi integrati. Questo passaggio è funzionale ad una idea di Porto che il Comune proporrà alla Autorità di Sistema in fase di redazione del nuovo Piano Regolatore Portuale, che prevede una zona dedicata esclusivamente alla marineria (nella darsena interna), una zona dedicata a crocieristica ed imbarcazioni turistiche (darsena esterna) ed una nuova zona dedicata al diporto».
Sotto il profilo tecnico, invece, ad avviso degli uffici comunali «sono errate le interpretazioni proposte in materia di conformità urbanistica», per cui in un cotesto tecnico-giuridico poco chiaro, tra rispondenza dei piani regolatori portuali, norme e sentenze del Consiglio di Stato, per il momento «non hanno potuto esprimere alcun parere». Anche per questi motivi, l'ente avrebbe chiesto dei chiarimenti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Per l’amministrazione comunale, infine, «a prescindere dall'investimento, resta grave e profondamente penalizzante per la città e l'intero territorio l'assenza di un piano regolatore portuale che, non solo fornisca degli elementi tecnico-amministrativo trasparenti ed oggettivi, ma anche, finalmente, l'indirizzo di sviluppo del nostro porto: una esigenza che l'Amministrazione comunale ritiene improcrastinabile».
Quanti dubbi
Insomma, viste le competenze e la giurisdizione diretta dell’Autorità di sistema sull’infrastruttura portuale e la ferma volontà di proseguire nel progetto da parte della Regione Calabria, l’iter dell’insediamento dovrebbe proseguire spedito. I dubbi del comune di Corigliano Rossano, però, restano e vanno fugati, una volta per tutte.