Nel provincia di Catanzaro attualmente si contano 21 aziende ancora in stato di confisca, in attesa di un nuovo utilizzo che presuppone un percorso di reinseimento nel tessuto economico e sociale. È da questo assunto che prende il via il progetto Open Knowledge con il roadshow che per primo, in Italia, si è tenuto proprio nel capoluogo di regione calabrese.

Le imprese confiscate

L’obiettivo del progetto, ammesso a finanziamento nel quadro del Pon Legalità 2014-2020, è quello di animare e e formare per creare valore sociale, economico e civico per il territorio attraverso la conoscenza e l’utilizzo degli open data sulle aziende confiscate. Il progetto si inserisce nel percorso di miglioramento delle competenze della pubblica amministrazione nel contrasto alla criminalità organizzata, mediante l’utilizzo delle tecnologie digitali e l’informazione open da esse veicolate. Un’informazione necessaria per la formulazione di schemi interpretativi sui fenomeni illegali e schemi predittivi sui fattori che consentono un efficace reinserimento e valorizzazione delle aziende confiscate nell’economia legale.

Riempire gli spazi sociali con la legalità

«Open Knowledge è un progetto di particolare importanza perché serve a stimolare quell’esigenza di “riempire gli spazi sociali” con la legalità – ha detto Daniele Rossi, commissario straordinario dell’Ente camerale catanzarese nel presentare l’iniziativa -. È quindi necessario accendere i riflettori sul sistema che permette ai beni confiscati, alle aziende in questo caso specifico, di rientrare nel contesto dell’economia produttiva e legale. Così facendo si ottiene una duplice ricaduta sul territorio sia economica che sociale da cui deriva un effetto moltiplicatore, una vera e propria spinta per le energie sane del territorio, per la speranza di futuro nella nostra Calabria».

L'impegno delle Camere di commercio

Open Knowledge coinvolgerà un team di esperti di Unioncamere, delle agenzie del sistema camerale (Centro studi Tagliacarne e Sicamera) e delle 22 Camere di Commercio di Calabria, Campania, Puglia, Basilicata e Sicilia. Il progetto intende inoltre rendere ‘utili’ e ‘utilizzabili’ i dati una volta che essi sono stati fatti conoscere. Per raggiungere questo scopo saranno sviluppate azioni di animazione e formazione volte non solo all’illustrazione tecnica delle modalità di utilizzo dei dati e di navigazione del Portale “Open Data aziende confiscate”, ma anche finalizzati ad individuare e ad approfondire strumenti interpretativi di vario livello che consentano di comprendere appieno e utilizzare i dati per le attività di controllo, monitoraggio o valorizzazione delle aziende confiscate.