«L’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro con provvedimento unilaterale e senza concertazione alcuna con le organizzazioni sindacali rappresentative della categoria, ha sospeso il pagamento dell’indennità regionale di 5,50 euro per ogni ora di attività, prevista ai sensi e per gli effetti dell’art.29 dell’Accordo integrativo regionale (Air) per i medici convenzionati dell’emergenza sanitaria territoriale».

 

È questa la motivazione della proclamazione dello stato di agitazione dei medici aderenti a Fp Cgil medici, Fismu, Fimmg, Smi e del Settore emergenza sanitaria contro quello che definiscono un «provvedimento abnorme nell’applicazione del proprio contratto di lavoro».

 

A parlare sono in una nota indirizzata al Prefetto di Catanzaro, all’Ufficio commissariale al Piano di rientro, alla direzione generale dipartimento regionale Tutela della Salute e alla direzione generale dell’Asp di Catanzaro i medici Francesco Masotti, per la FP Cgil medici e dirigenti Ssn della Calabria; per Fismu, il segretario generale Francesco Esposito; per Snami, il segretario regionale Giuseppe Micale, per Smi, il responsabile regionale Settore emergenza sanitaria territoriale Sinibaldo Iemboli e per Fimmg, il segretario della Provincia di Catanzaro Gennaro De Nardo.

 


«I medici dell’Emergenza sanitaria territoriale 118 – si legge - che operano sui mezzi di soccorso avanzato, nelle Centrali operative 118, nei presidi territoriali di emergenza e nei Pronto soccorso ospedalieri svolgono una funzione fondamentale nella gestione dei pazienti critici a partire dal domicilio del paziente o laddove si è verificato l’evento patologico. Ancor più con la riorganizzazione della rete ospedaliera il medico dell’emergenza svolge il delicato compito di dirigere il malato nell’ospedale più idoneo alle proprie esigenze di salute e di coordinare l’intervento assistenziale da parte degli altri operatori del sistema dell’emergenza sanitaria».

 

«Il sistema di emergenza aziendale – spiegano - con questo provvedimento iniquo (la sospensione del pagamento dell’indennità) rischia un ulteriore danno. L’Asp di Catanzaro, sorda alle richieste, più volte reiterate, dei medici dell’emergenza, continua nel suo percorso finalizzato esclusivamente alla penalizzazione di questo delicato servizio. La necessità - aggiungono - di dover garantire la sicurezza e la salvaguardia della salute dei cittadini impone che il servizio non venga compromesso dall‘assenza della figura medica e dalla riduzione delle risorse impegnate».

 


«Si portano all’attenzione generale – concludono - le ragioni della protesta nei confronti di una decisione che mette a dura prova la stabilità del Sistema sanitario dell‘Emergenza sanitaria territoriale 118 sull’intero territorio della Provincia di Catanzaro».