La causa è dovuta al clima pazzo che con un caldo eccessivo durante la fioritura e piogge abbondanti, ha favorito la diffusione della mosca olearia, uno dei peggiori nemici dell’olivo. Un intero settore agricolo è dunque finito in ginocchio, ma l’allarme è anche per i consumatori che si vedono costretti a fare i conti con prezzi alle stelle.


I numeri calabresi sono allarmanti. Nella nostra regione il calo produttivo è intorno al 50%, una tragedia per le centinaia di piccoli produttori che danno lavoro a numerosi imbottigliatori. In alcune province come quella di Catanzaro l'80% di produzione è andata perduta, mentre hanno tenuto un po' meglio le colture della provincia reggina.


Si sono salvati ,soltanto gli imprenditori che hanno saputo prevedere il rischio ed hanno protetto le piante. Un brutto momento, insomma. In un periodo in cui la Regione aveva puntato tutto sulla promozione dell'olio di qualità calabrese con una campagna sia nazionale che internazionale e un lavoro a tappeto anche sui ristoratori "locali", dove su una media di 500 esercizi ancora soltanto 60 usano olio calabrese.


Anna Prete