È quanto afferma il presidente di Conpait Angelo Musolino: «L’intera categoria è in ginocchio. Chiediamo un incontro programmatico con il prossimo Governo per allineare proposte»
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«Non si può attendere oltre: occorre intervenire con urgenza per salvare il mondo delle attività di pasticceria e degli artigiani italiani». Angelo Musolino, presidente della Confederazione dei pasticceri italiani (Conpait), scende in campo a difesa della categoria. Il caro bollette, il caro prezzi, la crisi finanziaria e tutti i problemi del momento «rischiano di far perdere tutta la qualità e la professionalità messe in campo finora, oltre che i sacrifici di una vita».
Musolino racconta di episodi quotidiani non «più tollerabili» che vengono riportati al direttivo Conpait dai soci. Come ad esempio il pignoramento di risparmi personali ad un pasticcere che «per il solo mancato controllo di una pec, si è visto sottrarre dal Fisco e quindi dallo Stato somme di denaro dal conto corrente bancario senza avere la possibilità di difendersi e mediare». Da qui il grido d’allarme: «Noi pasticceri siamo esausti: si intervenga per porre argini al rischio concreto di attività storiche come le nostre», afferma il presidente Conpait.
«Mettiamo impegno ed esperienza per allietare le giornate dei nostri clienti. Continuiamo ad insistere sulla formazione, sulla qualità dei prodotti, sulle proposte sempre al passo coi tempi e nel rispetto delle tradizioni dolciarie ma non possiamo più permettere che fattori esterni ed addirittura lo Stato penalizzi tutto il lavoro. È mai possibile – la chiosa di Angelo Musolino – che si metta mano finanche sui conti correnti delle attività, senza dare alcuna possibilità di difesa? È mai possibile che possa essere vanificata ogni azione per venire incontro al mondo degli artigiani e dei pasticceri, come nel nostro caso? L’intera categoria è in ginocchio: chiediamo un incontro programmatico con il prossimo Governo per allineare proposte e stati d’animo di noi pasticceri con le future scelte degli amministratori».
Nei mesi scorsi, ricorda Musolino, fu lanciato l'appello sottoscritto dalle 19 maggiori associazioni del settore. «Un pacchetto di interventi essenziali, urgenti, indifferibili, per aiutare la ristorazione italiana, in tutte le sue forme, alle prese con questa gravissima crisi sanitaria che è diventata anche economica. Per la prima volta il comparto della ristorazione si unisce e chiede al Governo l’adozione di misure straordinarie. Attendiamo risposte, altrimenti la chiusura di molte attività entro qualche mese sarà inevitabile, aumentando disoccupazione e dramma in troppe famiglie italiane».