Boom di presenze sulla costa altotirrenica nello scorso fine settimana. Tornano turisti e proprietari di seconde case, anche se il tempo incerto fa registrare spiagge e stabilimenti balneari semideserti
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La pandemia del coronavirus ha fortemente rallentato l'economia, specialmente in quei posti dove il turismo balneare, in altri tempi, sarebbe già cominciato da un pezzo. Uno di questi è la Calabria, con i suoi 800 chilometri di costa e mare cristallino. Solitamente, qui l'inizio della stagione turistica coincide con le festività pasquali di inizio primavera e si concentra principalmente nei fine settimana, per poi continuare a pieno ritmo agli inizi di giugno, cioè quando gli istituti scolastici chiudono e i ragazzi possono finalmente godersi il meritato riposo. Quest'anno, invece, ovunque sarà una stagione estiva atipica, scandita da distanziamento sociale e il timore, fondato, di una nuova possibile ondata di contagi. Ma in Calabria nessuno ha intenzione di arrendersi a un destino che sembra già segnato e i dati degli ultimi giorni sembrano dare ragione a imprenditori e commercianti. Pare che nessuno vorrà rinunciare alle vacanze, almeno chi potrà permettersele, e dopo l'apertura delle regioni, registrata lo scorso 3 giugno, i turisti, lentamente, tornano ad affollare la punta dello Stivale.
Ben augurante il numero delle presenze
Per capirne di più, ci rechiamo nell'alto Tirreno cosentino, zona di passaggio dei turisti che voglio trascorrere le vacanze in Calabria e patria delle seconde case, che nella stragrande maggioranza sono proprietà di vacanzieri residenti fuori regione. Soltanto la città di Scalea ne conta oltre 20mila. Qui le spiagge sono ancora semideserte e i lidi, montati alla velocità della luce, sono ben lontani dai posti affollati e rumorosi diventati, negli anni, il simbolo della movida estiva, forse anche a causa delle giornate uggiose che scoraggiano i bagnanti a raggiungere le spiagge. Le strade, invece, sono di nuovo trafficate e i negozi lavorano (quasi) come ai vecchi tempi. In altre parole, i turisti sono già arrivati, anche se in minima parte.
Il boom nel fine settimana
La voglia di ritornare alla normalità si misura anche dal superamento dei timori e delle paure che, dopo i giorni bui, continuano a condizionare le relazioni umane e a ben guardare, le previsioni drammatiche degli esperti sull'economia turistica potrebbero andare in fumo. Così, almeno, si spera da queste parti, perché il week-end appena trascorso ha fatto registrare presenze e numeri incoraggianti.
«Come l'anno scorso, di questi tempi»
A confermare tale ipotesi c'è Luca Grisolia, titolare di uno dei locali storici della città, che sorge in pieno centro cittadino, a poche centinaia di metri dal lungomare e dalla "zona vecchia", nonché dalla strada statale 18 che attraversa il paese. «Nonostante tutto - dice - resistiamo. Lo scorso fine settimana abbiamo registrato presenze molto simili a quelle dello stesso periodo degli anni passati. Peccato aver sentito la mancanza dei turisti stranieri». Gli fa eco Franco Caputo, operatore della Pro Loco di Scalea, che già da giorni ha ripreso a elargire informazioni dalla postazione "info point" all'ombra di Torre Talao. «C'è stata davvero molta gente sabato e domenica scorsi. Certo, siamo solo all'inizio, ma è un ottimo segnale per Scalea e per tutta la Calabria».