Il commissario regionale del Carroccio: «Silenzio assoluto! Sarebbe opportuno che tutti assieme affrontassimo il problema per cercare di comprendere e sostenere il progetto con forza e competenza per evitare che i fondi nazionali ed europei sbarchino in altri lidi»
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Dopo l’attenzione riservata dal nostro network alla mancanza di fondi per l’Alta Velocità in Calabria, come denunciato dal docente universitario Francesco Russo nel corso della trasmissione Pubblica Piazza condotta da Pasquale Motta, tema poi ulteriormente approfondito nell’articolo Alta velocità, l’ex assessore Russo: «In Calabria aumenterebbe il percorso di quasi 60 km», sulla questione si è innescato un acceso dibattito. Confronto che ha già visto l'intervento del deputato Francesco Sapia, che ha presentato una interrogazione parlamentare.
A prendere posizione è anche il segretario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno: «Scenario impensabile: per l’alta velocità in Calabria non ci sono risorse! Gli unici importi esistenti sul Pnrr per circa un miliardo ed 800 milioni sono il costo della tratta Battipaglia/Romagnano, con l’evidente conseguenza che per la Calabria non vi sono altre somme».
«In sostanza tanta proclami del tutto inutili dato che non esistono importi per poterli destinare alla nostra regione. Notizie queste, fornite da un esperto di fama nazionale ed internazionale, il prof Francesco Russo, docente di trasporti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, in occasione di una trasmissione su LaC, condotta dal giornalista Pasquale Motta. Uno spaccato inverosimile venuto alla ribalta grazie all’azione incessante dell’indicato giornalista, che da tempo affronta i problemi con concretezza e preparazione. Ma non è emerso solo questo! Il progetto alternativo all’attuale linea esistente prevedrebbe un aumento del percorso di circa 50 km. (dagli attuali 390 a 445) ed un costo maggiore, senza, però, ridurre i tempi di percorrenza».
«E lo stesso prof Russo che segnala tale anomalia e lo studio eseguito che, in tutti i casi, con il nuovo percorso, determinerebbe un tempo maggiore: 43 minuti per Catanzaro, 15 minuti per Crotone, 43 minuti per Vibo Valentia, 20 minuti per Cosenza e 40 minuti per Reggio Calabria - prosege Saccomanno -. Situazione incomprensibile e che non lascia spazi a possibili interpretazioni positive. Domande sì e tante: perché non si sistema il vecchio tracciato che potrebbe diminuire la percorrenza e il tempo? Perché questo anomalo cambiamento di progetto? Per quali ragioni? Probabilmente il ponte sullo Stretto insegna! Tanti progetti in alternativa per non fare nulla».
«Eppure, risulta pacifico che con l’Alta velocità il Pil aumenterebbe dell’1% annuo con evidenti benefici per l’intera regione e per quelle meridionali in genere, rispetto agli aumenti nell’ultimo decennio variabili tra lo 0,8 e lo 0,9. E, allora, di cosa stiamo parlando? Nel mentre in Lombardia si progetta la cosiddetta “parallela” dell’alta velocità Milano-Brescia-Verona a circa 30 km della esistente Bologna-Milano, in Calabria si sogna un qualcosa di irrealizzabile allo stato», ha continuato il commissario della Lega.
«E di tutto ciò nessuno ne parla: né la politica, né i sindacati, nè le associazioni, né gli esperti. Silenzio assoluto! Sarebbe opportuno che tutti assieme – conclude Saccomanno -, invece, affrontassimo il problema per cercare di meglio comprendere e sostenere il progetto con forza e competenza per evitare che, ancora una volta, i fondi nazionali ed europei sbarchino in altri lidi, non certo per posizione presa e prevaricazione, ma per la evidente incompetenza ed inconcludenza del Sud».