Appeso ad un filo sempre più sottile l’aeroporto di Reggio Calabria, i cui collegamenti con il resto del Paese si apprestano a limitarsi al solo volo verso Roma, senza possibilità di andare e tornare in giornata.
Già nel mese corrente l’offerta volativa si presenta ridotta ai minimi storici, con le sole due destinazioni per Roma Fiumicino e Milano Linate. Lo scorso novembre Ita aveva raddoppiato il collegamento giornaliero per Milano Linate per consentire anche il viaggio di andata e ritorno in giornata. Tuttavia, complice un’infrastruttura sulla quale, al di là delle promesse, nessun investimento ha preso corpo, e dunque molto poco appetibile per gli stessi passeggeri, nel mese di febbraio Ita sta già riducendo quelle soluzioni per Milano Linate andata e ritorno nelle 24 ore. 

Da fine marzo nessun volo diretto per Milano

Una decisione che apre la strada all’eliminazione totale di ogni collegamento diretto con l’unico scalo meneghino mantenuto da Ita Airways.
Chi dalla fine di marzo volesse prenotare un volo da Reggio per Milano Linate dovrebbe fare scalo intermedio e comunque non tornare prima del giorno successivo. Insomma si assiste all’adozione di politiche che certamente non incentivano i viaggi da e per lo scalo reggino, già allo stremo. Segni inequivocabili dello scarso livello di attenzione riservato al Tito Minniti dalla neo compagnia di bandiera. Mentre si attendono gli esiti di una trattativa evidentemente molto poco agevole per il ritorno al pubblico, alla Regione, delle quote Sacal privatizzate alla fine dello scorso anno, il presidente della stessa Regione Roberto Occhiuto, a confronto con i sindaci ff Paolo Brunetti e Carmelo Versace, rispettivamente di Comune e Città Metropolitana di Reggio, ha assunto l’impegno di interloquire proprio con Ita Airways per conoscerne le intenzioni e sollecitare il ripristino dei voli.

L'intervento della Cgil Calabria

Sulla questione Sacal interviene nuovamente la Cgil Calabria per incalzare il presidente della Regione, Roberto Occhiuto. «Entro questa settimana o si concretizza la cessione a prezzo congruo delle quote dei privati alla Regione oppure si decida la revoca della concessione su Lamezia prima che la situazione precipiti. Si avvii dunque la costituzione di una nuova società che nella sua definizione futura deve tendere a rafforzare la gestione regionale a maggioranza pubblica (anche con l’ingresso della città metropolitana di Reggio, come da sempre da noi sostenuto) e con la presenza di privati del settore con il know-how necessario», dichiarano in una nota Nino Costantino segretario Filt-Cgil Calabria, e Mimmo Laganà segretario Filt-Cgil Reggio Calabria.

«In questi anni il management aziendale ha abbandonato lo scalo reggino, portando i voli al minimo storico e con i lavoratori quasi tutti in part-time e in cassa integrazione a rotazione. Ita, poi, nel piano di riduzione nazionale ha posto anche i circa 35 dipendenti reggini ex Alitalia in cassa integrazione a zero ore. Negli ultimi 7 anni l’occupazione nello scalo reggino è diminuita dell’81%», sottolineano ancora dichiarano Nino Costantino segretario Filt-Cgil Calabria, e Mimmo Laganà segretario Filt-Cgil Reggio Calabria.

Si attendono, dunque, risposte, anche da Sacal, per comprendere cosa stia accadendo e per capire se e quale futuro ci sia per l’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria.