«Abbiamo registrato ampia disponibilità da parte del presidente della Regione Roberto Occhiuto a lavorare insieme sul rilancio dell’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria e siamo fiduciosi che troveremo insieme soluzioni e strade da percorrere per porre anche i territori della nostra area Metropolitana e dello Stretto al centro dello sviluppo dell’infrastruttura. Intanto è necessario che Ita si ravveda e receda dall’intento scellerato di ridurre i voli diretti da e per lo scalo di Reggio».

Il futuro dell'Aeroporto di Reggio

Da fine marzo nessun collegamento diretto con Milano Linate. L’aeroporto Tito Minniti di Reggio Calabria resterà con un solo volo diretto per Roma Fiumicino al giorno. Come riferito da Salvatore Chindemi, coordinatore della task force comunale Aeroporto, intervenire presso Ita al più presto per incidere su questo imminente quadro, è quanto chiesto in via d’urgenza al presidente Occhiuto, in occasione del recente incontro in Cittadella con Comune e Città Metropolitana di Reggio, rappresentati rispettivamente dai sindaci ff Paolo Brunetti e Carmelo Versace, dell’assessore comunale Domenico Battaglia e dallo stesso Salvatore Chindemi. Il presidente Occhiuto, che aveva dato disponibilità a prendere in carico la questione, già qualche giorno fa si è detto fiducioso che questi voli non saranno cancellati dalla programmazione della nuova compagnia di bandiera, annunciando altre grandi novità sul fronte aeroportuale calabrese.

Fiduciosa è anche la task force del Comune di Reggio Calabria che, in occasione dello stesso incontro con il governatore calabrese Roberto Occhiuto, ha registrato segnali incoraggianti come la condivisione circa il ruolo che il Tito Minniti deve assumere e una convergenza non scontata sul giudizio negativo della gestione di Sacal, concentrata su Lamezia Terme e penalizzante per Reggio e Crotone, scali che restano assolutamente da rilanciare. «Adesso è importante che alle parole e agli intenti seguano i fatti. Confidiamo che sarà così», ha sottolineato Salvatore Chindemi.

La Città Metropolitana invoca ruolo attivo nella gestione

«Lo scorso anno avevamo interrotto il dialogo con Sacal per i continui impegni disattesi nei confronti dello scalo reggino. Anche l’ennesima proposta del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà di ingresso in compagine societaria, non ha mai ricevuto neppure una risposta. Ad oggi la città Metropolitana ribadisce la sua disponibilità di mettere in bilancio una posta per questa partecipazione, subordinandola però ad una posizione attiva rispetto alle scelte adottate per lo scalo», ha sottolineato ancora il coordinatore della task force Aeroporto del comune di Reggio Calabria, Salvatore Chindemi. La Città Metropolitana, attesi il nuovo assetto della compagine societaria e il ritorno al pubblico della maggioranza delle quote azionarie, rinnoverà la propria proposta per entrare in Sacal ma ci saranno delle condizioni e, se lo scenario non dovesse convincere l’amministrazione della città dello Stretto, resterebbe ancora valida un’ipotesi alternativa.

L'alternativa della società dello Stretto

«Abbiamo manifestato al presidente Occhiuto la volontà di misurarci in autonomia con il mercato e di riprendere le interlocuzioni con le altre compagnie aeree che avevamo avviato lo scorso anno, registrando anche un certo interesse. Prima tra tutte Air Malta. Tutto dipenderà adesso dal ruolo che la Città Metropolitana avrà nel prossimo futuro nella gestione dello scalo territoriale. Abbiamo sempre ribadito di non voler alimentare alcuna competizione con Lamezia, rivendicando tuttavia il nostro pieno diritto ad uno sviluppo a beneficio di tutta l’area Metropolitana e dello Stretto. Dunque non intendiamo essere solo soci di carattere meramente finanziario ma ambiamo a ricoprire un ruolo attivo, propulsivo e propositivo che possa renderci autonomi nella gestione.

L’ingresso in compagine della Città Metropolitana, rispetto al quale abbiamo registrato un assenso al momento solo formale da parte del presidente Occhiuto, per noi è quindi da subordinare ad una delega forte relativa all’attività volativa. Abbiamo anche prospettato al presidente Occhiuto la possibilità di lavorare sull’ipotesi di una subconcessione che, con il placet di Enac e Enav, Sacal potrebbe accordare in favore di una società da costituire ad hoc con le due città Metropolitane di Reggio Calabria e Messina e con tutti gli attori del territorio coinvolti e interessati», ha evidenziato il coordinatore della task force Aeroporto del comune di Reggio Calabria, Salvatore Chindemi.

Il falso problema delle limitazioni dello scalo reggino

Le altre compagnie aeree devono dunque tornare ad avere lo scalo di Reggio come centro di interesse. «Questa la sfida che - spiega ancora il coordinatore Salvatore Chindemi - non ha nulla a che vedere con le restrizioni imposte allo scalo. Esso costituiscono un falso problema. Fermo restando che lo scorso 7 ottobre, nonostante i roboanti annunci del presidente De Metrio in occasione della conferenza stampa di agosto, in occasione di un incontro con i vertici Enac ho avuto modo di appurare che nessuno studio tecnico a supporto della rimozione delle restrizioni era stato, almeno fino ad allora, mai presentato da Sacal. In quella stessa occasione, Enac ha prospettato la possibilità di conseguire oggi l’addestramento per atterrare a Reggio tramite un’esercitazione di otto ore in un simulatore, una modalità particolarmente agevole per le compagnie dal punto di vista pratico ed economico.

Dunque se i problemi per le compagnie fossero davvero solo l’addestramento e il suo costo, come ad esempio ha manifestato Ryan Air, questa soluzione sarebbe ottimale. In realtà non è l’addestramento il problema, se oggi è possibile abilitarsi velocemente e con costi contenuti, ma la mancata volontà politica di far operare e prosperare lo scalo di Reggio», ha concluso il coordinatore della task force Aeroporto del comune di Reggio Calabria, Salvatore Chindemi.